16 Novembre 2025

I populisti perdono 12 seggi su 37. Il balzo della formazione di Rob Jetten

I Paesi Bassi si apprestano a voltare pagina. Un anno al governo è costato caro al leader populista Geert Wilders, il cui partito ha perso circa un terzo dei seggi in Parlamento rispetto alle precedenti elezioni del 2023 (passando da 37 a 25) e soprattutto il primato tra gli elettori.
Secondo gli exit-poll pubblicati alla chiusura delle urne, la lista più votata è stata quella dei social-liberali D66 guidati dall’ex ministro per il Clima Rob Jetten: 27 seggi, il triplo rispetto a due anni fa, che premiano la linea europeista. Teoricamente toccherà a lui provare a formare un governo: nel caso in cui ci riuscisse, il 38enne diventerebbe il più giovane premier della storia olandese e il primo dichiaratamente omosessuale, in un Paese da sempre all’avanguardia sul fronte dei diritti civili.
Gli exit-poll hanno un margine d’errore di due seggi, dunque soltanto i dati reali diranno se effettivamente c’è stato un sorpasso al termine di una campagna elettorale dominata dalla questione immigrazione e dall’emergenza abitativa. In ogni caso non dovrebbe cambiare molto, visto che tutti i principali partiti avevano annunciato di non volersi più alleare con la lista di Wilders, sbarrando così la porta a un suo possibile ritorno al governo. Era stato proprio il leader di estrema destra a staccare la spina al precedente esecutivo, dopo solo undici mesi, perché gli alleati della coalizione di centro-destra avevano respinto il suo piano in dieci punti sull’immigrazione, considerato troppo radicale e contrario alle norme dell’Unione europea in quanto puntava di fatto ad azzerare il diritto d’asilo.
In un Parlamento iper-frammentato, dove dovrebbero entrare ben 15 partiti, per ottenere la maggioranza dei 150 seggi servirà una coalizione di almeno quattro forze politiche. Lo scenario che viene dato come più probabile è quello di un’alleanza composta dai social-liberali (D66), dai rossoverdi dell’ex commissario europeo Frans Timmermans (che scendono da 25 a 20 seggi), dai cristiano-democratici Cda (che registrano un’impennata di consensi, passando da 5 a 19 seggi) e dai liberali di centrodestra Vvd (il partito di Rutte, che resta sul podio con 23 seggi, soltanto uno in meno rispetto a cinque anni fa). La coalizione avrebbe 89 seggi e un ampio margine di maggioranza.
Ci potrebbe però essere un ostacolo: l’attuale leader dei liberali, Dilan Yesilgoz, è sempre parsa contraria all’idea di formare una coalizione con la lista degli ecologisti-laburisti di Timmermans. Per questo gli analisti indicano anche un altro possibile schema di gioco, con le due formazioni liberali, i cristiano-democraitci e i conservatori del partito JA21, altra sorpresa di questa tornata elettorale, che passerebbe da un solo seggio a quota nove. Ma si tratterebbe di una coalizione dai margini più risicati (78 seggi, solo due in più del quorum necessario), nettamente più sbilanciata a destra e con posizioni molto divergenti su alcuni temi-chiave.
Di certo ci vorrà del tempo prima di avere un nuovo governo in carica: l’ultima volta i negoziati durarono 223 giorni. Visto il rifiuto degli altri partiti di nominare Wilders primo ministro, si optò per una figura neutra come garante della coalizione a quattro formata dal Partito per la Libertà, dai liberali Vvd, dal partito degli agricoltori (che passa da 4 seggi a 1) e dalla neonata formazione “Nuovo contratto sociale” (letteralmente sparita dal Parlamento: da 20 seggi a zero). Il tecnico Dick Schoof è alla guida del governo da poco più di un anno, ma ieri – scherzando – ha spiegato di volersi liberare al più tardi entro il prossimo agosto, quando spera di poter partecipare alla maratona di Sydney, alla quale si è iscritto.

A.N.D.E.
Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.