In Toscana vince il centrosinistra: bene Antonella Bundu che supera il 5%, ma la lista Toscana Rossa non supera lo sbarramento. Tonfo della Lega: sotto al 5%. L’affluenza crolla al 47,7%
La conferma di Giani, staccato Tomasi
Il governatore uscente Eugenio Giani è stato riconfermato presidente della Toscana col 53,9% dei voti, 13 in più rispetto al principale rivale, Alessandro Tomasi, candidato del centrodestra, che si è fermato al 40,9%. La candidata a sinistra del campo largo con la lista Toscana Rossa, Antonella Bundu, ha raggiunto il 5,1% (ma la lista arriva solo al 4,5%, quindi per poco fuori dal Consiglio regionale). Molto negativi i dati dell’affluenza: sono andati a votare solo il 47,73% degli aventi diritto, è il dato più basso di sempre in Toscana, quasi 15 punti in meno rispetto al 62,6% del 2020.
Il Pd si conferma primo partito con il 34,4%, segue Fdi al 26,8%. La Lega guidata in Toscana da Roberto Vannacci crolla al 4,3%, un dato che segna un meno 21,7% rispetto al 2020. Forza Italia cresce fino al 6,1%. La lista “Eugenio Giani Presidente – Casa Riformista”, fa un ottimo risultato con l’8,8%. Avs è al 7%, ultimo del campo largo è il M5s che cala al 4,3%.
I dati del candidati presidente e delle liste
Con 3.746 sezioni scrutinate su 3.922, questi i dati:
- Centrosinistra
EURGENIO GIANI 53,97%
- PD 34,56%
- CASA RIFORMISTA 8,81%
- AVS 6,97%
- M5S 4,35%
- TOTALE LISTE 54,69%
-Centrodestra
ALESSANDRO TOMASI 40,84%
- FDI 26,72%
- FI 6,16%
- LEGA 4,38%
- E’ ORA 2,39%
- NOI MODERATI 1,15%
- TOTALE LISTE 40,80%
ANTONELLA BUNDU 5,19%
- TOSCANA ROSSA 4,52%
Pistoia «tradisce» Tomasi, Giani prevale in città
Pistoia, dove tre anni fa Alessandro Tomasi venne confermato sindaco al primo turno, alla Regionali gli ha voltato le spalle preferendo Giani. Il candidato del centrosinistra ha infatti preso il 49% contro il 47% di Tomasi. Non ha sfondato nemmeno la lista civica che porta il suo nome e che si è fermata al 4%, mentre Fratelli d’Italia, il partito del sindaco, ha preso il 31%.
Sfiora il 40% invece il Pd, trainato nelle preferenze dall’ex portavoce di Giani Bernard Dika.
Situazione ribaltata, invece, nel resto della provincia dove il risultato di Tomasi supera quello di Giani di un paio di punti percentuali.
Se Tomasi formalizzerà la sua annunciata decisione di scegliere il consiglio regionale, a Pistoia, si tornerà al voto nella prossima primavera. Nel frattempo il Comune non sarà commissariato, ma sarà governato dal vice come facente funzione.
Gli assessori uscenti al top per preferenze nei collegi
Si profila un buon successo personale per gli assessori uscenti della giunta di Eugenio Giani, che quanto lo scrutinio non è ancora concluso risultano tutti primatisti di preferenze per il loro partito nei collegi in cui correvano alle elezioni regionali in Toscana.
Stefania Saccardi, esponente di Italia Viva e vicepresidente uscente, è a quota 4.663 preferenze nel collegio di Firenze 1 per la lista Giani presidente – Casa Riformista, con 315 sezioni scrutinate su 360, staccando il secondo (Francesco Casini con 2.887).
In testa alle loro liste anche i quattro assessori uscenti del Partito democratico: Serena Spinelli (welfare) con 6.927 preferenze nel collegio di Firenze 2 con 225 sezioni su 259; Simone Bezzini (sanità) con 9.705 preferenze nel collegio di Siena con 246 sezioni su 296; Leonardo Marras (economia) con 11.686 preferenze nel collegio di Grosseto con 232 sezioni su 257; Alessandra Nardini (istruzione e Lavoro) che nel collegio di Pisa conduce con 11.696 preferenze sul presidente uscente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo che al momento, con 330 sezioni scrutinate su 413, ha 10.741 preferenze.
Giani vince nelle città a guida centrodestra, tiene feudo Grosseto
Molte delle città toscane il cui sindaco è espresso dal centrodestra hanno visto, alle regionali, la vittoria del candidato del centrosinistra Eugenio Giani, in alcuni casi con margini anche molto consistenti. Il centrodestra difende solo il feudo di Grosseto.
A Pisa, ad esempio, da due mandati in mano a Fratelli d’Italia, la partita è finita addirittura con 21 punti di scarto (57 a 36), ampio anche il margine a Siena (55 a 41), vittoria più risicata ad Arezzo (51 a 47).
Resiste solo il feudo di centrodestra di Grosseto, dove Tomasi ha sfiorato il 51% e il presidente della Regione si è fermato al 47%.
Particolare la situazione di Massa e Carrara: a Massa, dove governa il centrodestra, ha vinto Giani con un vastissimo margine (53 a 41) a Carrara, dove la sindaca è invece sostenuta da una coalizione di cui fa parte il Pd Alessandro Tomasi ha prevalso, sia pure di un soffio, un centinaio di voti.
M5s tiene a Livorno con oltre il 7%
Il M5s tiene botta a Livorno, dove ottiene una percentuale più alta rispetto alla media regionale: oltre il 7% in città, con Francesca Fabbiani prima per preferenze, mentre il dato toscano si attesta attorno al 4,3%. Questo nonostante la spaccatura interna al momento della scelta di appoggiare Eugenio Giani ed entrare nel campo largo, a cui avevano fatto seguito, a inizio settembre, le dimissioni di tre consiglieri comunali, due per scelte lavorative (tra cui Stella Sorgente, vicesindaca nella giunta di Filippo Nogarini) e un terzo passato invece al gruppo misto proprio in polemica con la scelta di schierarsi a fianco del governatore uscente. E a Livorno città i numeri sono migliori rispetto al dato provinciale, attorno al 6,5%. Cinque anni fa la lista del M5s che sosteneva la candidatura di Irene Galletti prese il 9,07%.
Anche a Massa Carrara ed Empoli, altri territori dove si erano registrate le maggiori tensioni per l’intesa con il Pd, i pentastellati hanno una percentuale leggermente superiore alla media regionale, attorno al 5%.
I dati del candidati presidente e delle liste
Con 3.548 sezioni scrutinate su 3.922, questi i dati:
- Centrosinistra
EURGENIO GIANI 53,97%
- PD 34,68%
- CASA RIFORMISTA 8,77%
- AVS 6,90%
- M5S 4,35%
- TOTALE LISTE 54,59%
-Centrodestra
ALESSANDRO TOMASI 40,85%
- FDI 26,71%
- FI 6,18%
- LEGA 4,40%
- E’ ORA 2,38%
- NOI MODERATI 1,14%
- TOTALE LISTE 40,81%
ANTONELLA BUNDU 5,18%
- TOSCANA ROSSA 4,50%
Bundu: «Soddisfatti, ma la gente continua a non votare»
«Siamo soddisfatti perché quandosiamo partiti ci davano allo 0,5% e adesso siamo attorno al 5%», ma «al tempo stesso siamo preoccupati perché la gente continua a non andare a votare perché c’è questo bipolarismo forzato», anche «a livello mediatico. Abbiamo visto che a qualcuno può andare bene, ma a livello di democrazia nessuno può davvero festeggiare». Lo ha detto la candidata della lista Toscana Rossa, Antonella Bundu, ancora in bilico per superare la soglia del 5% e poter così diventare consigliera regionale. «Abbiamo raddoppiato la percentuale» rispetto a cinque anni fa, «siamo riusciti a far vedere di essere radicati nel territorio, abbiamo lavorato tantissimo, è un risultato buono ma ancora non sufficiente» ha aggiunto Bundu.
Viareggio, ex capogruppo fuoriuscito: «Vannacci ha distrutto la Lega»
«Flop clamoroso di Vannacci a Viareggio e in provincia di Lucca, partito che perde due punti rispetto alle Europee, partito che perde più del 20% rispetto alle Regionali del 2020. È stato distrutto un partito per regalare un posto agli amici di Vannacci». Lo afferma stasera Alessandro Santini, il capogruppo della Lega al Comune di Viareggio, uscito dal partito per contrasti col generale Roberto Vannacci, vicesegretario del Carroccio. «Flop clamoroso, che regala un seggio a Simoni, che come preferenze prende solo un quarto delle preferenze della Meini a Pisa», la capogruppo uscente della Lega al Consiglio regionale, commenta Santini.
A Viareggio in frizione con Vannacci aveva lasciato la Lega anche la ex segretaria del Carroccio in città, Maria Domenica Pacchini. Inoltre, l’avvocato Massimiliano Baldini, più o meno per motivi simili ha deciso di non ricandidarsi al Consiglio regionale della Toscana dov’era consigliere uscente per il Carroccio.
