16 Novembre 2025

Secondo e ultimo avviso ufficiale a tutte le imbarcazioni al limite delle 150 miglia nautiche dalle coste di Gaza

La fregata Alpino della Marina militare italiana ha diramato il secondo e ultimo avviso ufficiale a tutte le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla al limite delle 150 miglia nautiche dalle coste di Gaza. È stato poi comunicato che tale limite non verrà oltrepassato. Fin dal primo avviso, diramato alle 16:30 di ieri, la Alpino si era detta disponibile a “recuperare eventuale personale che avesse voluto essere trasferito a bordo”.

07:48 – Due navi della Flotilla avvicinate da due motovedette della Marina israeliana
Due navi della Flotilla, la Alma e la Sirius, sono state avvicinate da due motovedette della Marina israeliana: “Ci hanno minacciato, hanno danneggiato i nostri sistemi di comunicazione, hanno effettuato manovre molto pericolose aggirando le nostre imbarcazioni”, denuncia Thiago Avila.

07:28 – Scuderi: “L’esercito israeliano sta arrivando”
“Abbiamo visto l’esercito israeliano che sta arrivando e ci stiamo mettendo in posizione, non so quando potremmo riaprire le comunicazioni”. Lo ha affermato in un video postato nella notte sui social la parlamentare europea di Avs Benedetta Scuderi che si trova a bordo di una delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla.

06:33 – “Siamo circa 130 miglia nautiche da Gaza”
“Siamo circa a 130 miglia nautiche da Gaza, poco meno. Non arriveremo a Gaza ovviamente, siamo convinti che ci fermeranno prima. Poi se succede il miracolo, arriveremo domani pomeriggio più o meno”. “Rischio arresto? Non si tratterebbe di un arresto, ma di un rapimento, perché siamo in acque internazionali”. A dirlo, in un collegamento con RaiNews24, l’attivista Maso Notarianni che è a bordo della Karma, imbarcazione Arci della Global Sumud Flotilla.

05:33 – “Siamo a meno di 145 miglia nautiche da Gaza”
“Siamo a meno di 145 miglia nautiche da Gaza”, afferma la Global Sumud Flotilla sui suoi social network. “Restiamo vigili, mentre entriamo nell’area in cui le precedenti flottiglie furono intercettate e/o attaccate”, scrive la spedizione. “Proseguiamo la navigazione, senza venir scoraggiati dalle minacce e dalle tattiche intimidatorie israeliane”, si aggiunge.

05:03 – “Imbarcazioni non identificate si sono avvicinate a diverse navi della Flotilla”
“Imbarcazioni non identificate si sono avvicinate a diverse navi della Flotilla, alcune con le luci spente. I partecipanti hanno applicato i protocolli di sicurezza in preparazione di un’intercettazione. Le imbarcazioni hanno ora lasciato la Flotilla. Continuiamo a navigare verso Gaza, avvicinandoci alle 120 miglia nautiche, vicino all’area in cui le flottiglie precedenti sono state intercettate e/o attaccate”. E’ quanto fa sapere sui social la Global Sumud Flotilla diretta verso la Striscia di Gaza.

04:06 – Scuderi: “Esercito israeliano sta arrivando”
“Abbiamo visto l’esercito israeliano che sta arrivando e ci stiamo mettendo in posizione, non so quando potremmo riaprire le comunicazioni”. Lo ha detto la parlamentare europea Benedetta Scuderi in un breve video da una delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla.

03:16 – Ultimo alert da Alpino a Flotilla, fregata non andrà oltre
La fregata Alpino della Marina militare italiana ha diramato il secondo e ultimo avviso ufficiale a tutte le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla al limite delle 150 miglia nautiche dalle coste di Gaza. La nave ha comunicato che non oltrepasserà tale limite. Fin dal primo avviso, diramato alle 16:30 di ieri, la Alpino si era detta disponibile a “recuperare eventuale personale che avesse voluto essere trasferito a bordo”.

02:40 – Attivisti: in aumento attività di droni
“Siamo in massima allerta. L’attività di droni sulla flottiglia sta aumentando. Diversi segnalazioni indicano che nelle prossime ore potrebbero verificarsi diversi scenari.
Siamo ora entrati nella zona ad alto rischio, l’area in cui le flottiglie precedenti sono state attaccate e/o intercettate. Rimanete vigili”. Così sui social la Global Sumud Flotilla.

02:39 – Stiamo entrando nella zona ad alto rischio
“Siamo in stato di massima allerta poiché la nostra flottiglia ha raggiunto le 10 miglia nautiche dalla zona ad alto rischio”. Lo scrive su X la Global Sumud Flotilla.

00:05 – “Tutti gli occhi sulla Flotilla”, la veglia in diretta a Roma
“Tutti gli occhi sulla Flotilla e Gaza. Veglia in diretta”. Questa la chiamata del Global Movement to Gaza per supportare e difendere la missione umanitaria. Così, oltre alla diretta Instagram, dal presidio permanente di Usb nella Capitale, a piazza dei Cinquecento, davanti alla stazione Termini, è stata organizzata una veglia in diretta, con interventi dalle imbarcazioni che si avvicinano a Gaza. “La Flotilla sta compiendo l’ultimo tratto del suo viaggio verso Gaza, meno di 200 miglia la separano dalle coste palestinesi e il rischio di un’intercettazione illegale e illegittima di Israele questa notte si fa sempre più concreto – sottolineano sui social – Vegliamo con loro e per loro tenendo tutti insieme gli occhi puntati su questa lunga notte”. Interverranno la delegazione internazionale della Global Sumud Flotilla, i portavoce della delegazione italiana di Global Movement to Gaza, sindacati, associazioni palestinesi, referenti dai presidi permanenti delle Piazze di Roma, Milano e non solo, artisti, giornalisti, attivisti e tanti altri. “Dalle 22 in avanti, per tutta la notte, per proteggere i nostri straordinari equipaggi”, aggiunge il movimento.

00:01 – Flotilla: “Massima allerta, siamo a 10 miglia nautiche dalla zona a alto rischio”
Flotilla annuncia di essere vicinissima alla zona ad alto rischio. “Siamo in stato di massima allerta mentre la nostra flotta raggiunge le 10 miglia nautiche dalla zona”, dicono.

22:31 – Meloni a Flotilla, se volete l’escalation niente lezioni
“Leggo con stupore le parole della Flotilla che mi accusa di considerare ‘un pericolo’ civili disarmati e navi cariche di aiuti. La verità è semplice: quegli aiuti possono essere consegnati senza rischi attraverso i canali sicuri già predisposti”. Lo afferma sui social la premier Giorgia Meloni, spiegando che “insistere nel voler forzare un blocco navale significa rendersi – consapevolmente o meno – strumenti di chi vuole far saltare ogni possibilità di un cessate il fuoco. Perciò risparmiateci le lezioni di morale sulla pace se il vostro obiettivo è l’escalation. E non strumentalizzate la popolazione civile di Gaza se non vi interessa davvero il loro destino”.

21:51 – Flotilla: attivisti a Meloni, minaccia è assedio Gaza non noi
“La presidente del Consiglio ha definito la Global Sumud Flotilla un pericolo per il ‘piano di pace’ americano. Avete letto bene: civili disarmati, attivisti nonviolenti e navi cariche di farina e medicinali sarebbero una minaccia alla stabilità. Il paradosso è evidente: si chiama pace un progetto che condanna Gaza a restare prigione a cielo aperto, e si bollano come “nemici” coloro che tentano di spezzare un assedio illegale”. Lo scrive in una nota la Global Sumud Flotilla, sottolineando che “stanotte non è a rischio solo l’equipaggio della Flotilla, ma il diritto internazionale stesso, calpestato da un Governo che preferisce accodarsi ai diktat di una strategia neocoloniale. Diversi Paesi hanno scelto di rispettare la legge; l’Italia, invece, certifica la propria noncuranza. Colpisce che la presidente Meloni non abbia mai pronunciato la parola “legalità” e non abbia citato l’artefice del genocidio: lo Stato di Israele. Non una calamità naturale, non una “guerra”, ma la responsabilità precisa di un potere che assedia, affama e bombarda una popolazione civile. A fine agosto l’OMS aveva lanciato l’allarme: entro la fine di settembre oltre 640 mila persone a Gaza sarebbero entrate in carestia l’equivalente dell’intera città di Palermo. La vera minaccia – conclude la nota – è l’assedio, non la Flotilla”.

21:20 – Il ministro degli Esteri israeliano: “Si ascolti Meloni, ancora in tempo perché Flotilla si fermi”
“Si ascolti il primo ministro italiano Giorgia Meloni. Gli Stati Uniti, Israele e i leader del Medio Oriente e di tutto il mondo stanno cercando di porre fine alla guerra.
L’attenzione dovrebbe essere rivolta alla de-escalation, non all’orchestrazione di provocazioni, come quella della flottiglia Hamas-Sumud”. Lo ha scritto su X il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sàar, aggiungendo che “non è troppo tardi: ribadiamo l’appello del governo israeliano, del governo italiano e del Vaticano affinché trasferiscano pacificamente tutti gli aiuti attraverso il porto di Cipro, il porto turistico di Ashkelon o qualsiasi altro porto della regione verso Gaza”.

20:39 – Papa: “Speriamo non ci sia violenza e siano rispettate le persone”
“E’ molto difficile. Si nota il desiderio di rispondere a una vera emergenza umanitaria. Ma ci sono tanti elementi. Da tutte le parti stanno dicendo ‘speriamo non ci sia violenza e che siano rispettate le persone’. Quello è molto importante”. Così Papa Leone XIV uscendo da Villa Barberini a Castel Gandolfo, parlando con i giornalisti, riguardo a Flotilla.

20:08 – Meloni: “Flotilla si fermi, se forza mette a rischio Piano Trump”
“Con il piano di pace per il Medio Oriente proposto dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si è finalmente aperta una speranza di accordo per porre fine alla guerra e alla sofferenza della popolazione civile palestinese e stabilizzare la regione. Questa speranza poggia su un equilibrio fragile, che in molti sarebbero felici di poter far saltare. Temo che un pretesto possa essere dato proprio dal tentativo della Flotilla di forzare il blocco navale israeliano. Anche per questo ritengo che la Flotilla dovrebbe fermarsi ora e accettare una delle diverse proposte avanzate per la consegna, in sicurezza, degli aiuti”. Lo dice la premier Giorgia Meloni.
“Ogni altra scelta rischia di trasformarsi in un pretesto per impedire la pace, alimentare il conflitto e colpire così soprattutto quella popolazione di Gaza alla quale si dice di voler portare sollievo. È il tempo della serietà e della responsabilità”.

19:45 – Flotilla: “L’l’Italia ci vuole sabotare”
Il ministro della Difesa italiano “ci ha informato” che la fregata militare Alpino offre agli attivisti l’opportunità di abbandonare le imbarcazioni e rientrare prima di raggiungere la cosiddetta zona critica. “Siamo chiari: questa non è protezione. È sabotaggio. È un tentativo di demoralizzare e dividere una missione pacifica e umanitaria. Questa è codardia travestita da diplomazia”, fa sapere la Global Sumud Flotilla.

A.N.D.E.
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