Esiste un effetto specchio tra fantasia e scienza? Talvolta sembra di sì, anche se, in parte, è il gioco illusorio del tempo che passa e che sovrappone fatti distanti. È il caso della recente scoperta di lunghi letti di fiumi su Marte, risultato dell’erosione dell’acqua, indizio peraltro di una possibile presenza preistorica di una vita (in forma mono-cellulare).E così oggi, giocando con le illusioni, possiamo ricordare come tutto ebbe inizio con un errore: era il 1890 quando l’astronomo Giovanni Schiaparelli pubblicava Vita su Marte, molto popolare anche tra il grande pubblico. Dall’Osservatorio di Brera a due passi dal Corriere aveva osservato difatti i famosi «Canali» che finirono anche su un incuriosito New York Times dell’epoca.
La Domenica del Corriere del 28 ottobre del 1900 così lo presentava in un’immagine a tutta pagina: «Il grande astronomo Schiaparelli dell’osservatorio di Brera». Se esistono dei canali geometrici — fu il ragionamento dell’epoca — allora esiste anche una civiltà. Ebbe così inizio il mito dei marziani che ancora oggi fa parte del nostro dizionario: per questo non diciamo lunatici o gioviali. In realtà l’errore fu anche il segno dei tempi di allora. Da poco era stato inaugurato il canale di Suez la più grande opera ingegneristica dell’uomo. Scriveva difatti Schiaparelli: «E se in Marte esiste una popolazione di esseri ragionevoli capace di vincere la Natura e di costringerla a servire ai propri intenti, la regolata distribuzione di quelle acque sopra le regioni atte a coltura deve costituire il problema principale e la continua preoccupazione degli ingegneri e degli statisti». La corsa al Pianeta Rosso è diventata così un classico della letteratura e del cinema da oltre un secolo. Anche Thomas Edison girò uno dei primi cortometraggi della storia (1912) immaginando i marziani. Ebbene quel sogno è cominciato a Milano: lo stesso Matt Damon, il protagonista del film The Martian, per tornare sulla Terra deve conquistare il cratere Schiaparelli. Se il nome italiano vi ha incuriositi ora sapete che non è casuale: esiste sul serio. Come i fiumi di Marte.
