Gaza, l’Ue: «Piano Trump, pronti a contribuire». Ostaggi liberi in 72 ore, transizione a Gaza con Usa e Blair. Negative le prime reazioni di Hamas: «La resistenza armata è un diritto finché c’è l’occupazione. Blair figura inaccettabile per il nostro popolo. Sappiamo gestirci da soli»
L’ipotesi di creare uno Stato palestinese non è stata contemplata durante l’incontro con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, dopo il quale la Casa Bianca ha presentato un piano per la fine della guerra nella Striscia di Gaza. «Abbiamo detto che ci opponiamo fermamente a uno Stato palestinese. Non è scritto nell’accordo», afferma il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in un video pubblicato sul suo profilo X, aggiungendo che il presidente degli Stati Uniti concorda con lui sul fatto che sarebbe una «lauta ricompensa per il terrorismo».
«Un clamoroso fallimento diplomatico, un chiudere gli occhi e voltare le spalle a tutte le lezioni del 7 ottobre» commenta il ministro delle Finanze israeliano di estrema destra Bezalel Smotrich al piano Trump per la fine del conflitto a Gaza. In un lungo post su X ha scritto: «A mio avviso, finirà anche in lacrime. I nostri figli saranno costretti a combattere di nuovo a Gaza». Il Qatar, mediatore nel conflitto a Gaza, ha annunciato un nuovo incontro con Hamas e Turchia previsto per questa sera.
Il piano
Ostaggi liberi in 72 ore insieme a 250 prigionieri palestinesi, governo provvisorio per Gaza diretto da Stati Uniti e Blair, poi le condizioni per uno Stato. Netanyahu, alla Casa Bianca, dice sì ai 20 punti del piano Trump. «Ma se Hamas rifiuta, finirò il lavoro», dice a fianco del presidente Usa aggiungendo che, in ogni caso, «Israele manterrà la responsabilità della sicurezza a Gaza dopo la guerra». .
