
Nel testo (che passa ora alla Camera) il credito d’imposta per assumere dottori di ricerca e 9,5 milioni per affitti
L’Aula di Palazzo Madama ha approvato con 88 sì, 55 no e un astenuto il disegno di legge di conversione del decreto su Pnrr e Scuola. Il testo passa ora alla Camera.
Molte le novità previste dal testo: un credito d’imposta per incentivare le imprese all’assunzione di ricercatori e dottori di ricerca. Un incremento di 9,5 milioni del Fondo affitti per gli studenti fuorisede, con particolare attenzione ai più meritevoli e ai diversamente abili. Nuove opportunità contrattuali per i ricercatori. Garanzia di prosecuzione delle attuali procedure concorsuali per i professori ordinari e associati in attesa del via libero definitivo della riforma del reclutamento dei docenti universitari, già approvata in Consiglio dei ministri.
Ecco 150 milioni per assunzione ricercatori in imprese
Si rafforzano gli incentivi per l’assunzione stabile di ricercatori e dottori di ricerca attraverso un credito d’imposta maggiorato di 10.000 euro esteso a tutte le imprese e senza limiti numerici di assunzione per azienda. La misura è finanziata con un Fondo da 150 milioni di euro del Pnrr. L’obiettivo è creare fino a 15.000 posti di lavoro a tempo indeterminato nel settore privato e favorire l’innovazione di aziende e imprese.
Più risorse al Fondo alloggi
È incrementata di 9,5 milioni di euro la dotazione del Fondo affitti per gli studenti fuori sede. Le risorse sono destinate a sostenere i ragazzi con un ISEE sotto i 20.000 euro e che non godono di altri contributi pubblici per l’alloggio. Cambiano anche i criteri di accesso per valorizzare il merito ed evitare le inefficienze registrate negli anni passati: per accedere al beneficio, lo studente non deve aver accumulato più di un anno di fuoricorso.
Viene poi introdotta un’importante clausola di salvaguardia per gli universitari con disabilità e potenziate le azioni di prevenzione contro gli abusi. Si tratta di misure che rafforzano gli obiettivi di contrasto al caro-affitti e di sviluppo dell’housing universitario già adottate in questi anni dal Ministro Anna Maria Bernini.
Arrivano incarichi «di ricerca» e «post-doc»
Per rispondere alle esigenze della comunità scientifica e superare i limiti del contratto di ricerca sono introdotte due nuove figure contrattuali: gli “incarichi post-doc” e gli “incarichi di ricerca”. Si tratta di figure che affiancano i contratti di ricerca e consentono agli enti, alle università e alle Istituzioni dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (Afam) di disporre di strumenti flessibili per proseguire e rafforzare l’attività di ricerca. Un’opportunità in più, secondo il Mur, per contrastare la fuga dei cervelli, aumentare l’attrattività degli scienziati, garantire sostenibilità e competitività alla ricerca italiana.
Una finestra-ponte per l’Asn
In attesa che si completi l’iter di riforma del reclutamento docenti approvata nello scorso Consiglio dei Ministri e per dare garanzia di continuità alle procedure concorsuali in corso per la chiamata a professore ordinario e associato, si prevede una finestra-ponte nel procedimento per l’Abilitazione Scientifica Nazionale (Asn). Nello specifico si prevede un sesto quadrimestre, estendendo di quattro mesi la finestra dell’Asn 2023-2025. In questo modo si consente al sistema universitario di aggiornare i criteri di valutazione legati ai nuovi Gruppi disciplinari.
Le misure per la scuola
“Con il decreto che è all’esame del Senato facciamo rispettare la legalità stroncando il fenomeno dei diplomifici, sosteniamo le famiglie in difficoltà incrementando le risorse per l’acquisto dei libri di testo, favoriamo l’internazionalizzazione degli Its, rendiamo giustizia alle legittime aspettative degli idonei nei concorsi per docenti, estendiamo la carta docenti ai docenti precari fino al 31 agosto, incrementiamo la retribuzione di risultato dei dirigenti scolastici, liberiamo risorse per gli Enti locali al fine di reinvestirle in scuole più sicure. Destiniamo ulteriori risorse alla sicurezza degli edifici scolastici, investiamo negli asili nido. Proseguiamo il nostro impegno per la scuola del futuro”. Così su ’X’ Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito.