10 Novembre 2024

La Nostra Storia

La storia di Ande

La Nascita di Ande

La nostra fondatrice Carla Garabelli figlia di Vittorio Emanuele Orlando, detta Carlotta Orlando, dopo aver vissuto e viaggiato in Sud e Nord America tra il 1920 e il 1940, rientra in Italia alla vigilia della guerra 40-45 per rimanere vicina al padre ormai vedovo ottantenne.
Dopo un periodo passato nella loro casa di Campiglioni, sopra Pontassieve, ad aiutare fuggiaschi, feriti e prigionieri, gli Orlando ritornano a Roma nell’ottobre ’43.

“… in tempo – scrive Carlotta nel suo libro di memorie – per ritrovarmi vicino a Via Rasella nel giorno nel quale venne lanciata la bomba contro un camion militare tedesco. I passanti come impazziti cercavano rifugio nei portoni, mentre camionette tedesche accorse all’istante prelevavano uomini e anche donne e irrompevano in tutte le case le cui finestre affacciavano sul luogo dell’attentato… Le Fosse Ardeatine hanno suggellato nel silenzio eroi, amici ed anche sconosciuti, casuali passanti travolti da una ondata di odio e di vendetta. A Roma proliferavano con i veri martiri anche falsi eroi. Quanti protagonisti del nuovo ordine da me visitati durante l’occupazione dentro bui conventi, impauriti ed incerti, appena passato il pericolo sono venuti alla luce con il fiero cipiglio di autentici combattenti!!!…”

“… Ero vissuta – continua Carlotta – lungamente all’estero e vedendo il fascismo e il nazismo da più lontano ne avevo osservato tutte le aberrazioni e non pensavo che fosse possibile rabberciare lo Stato e “modificarlo” seguendo vecchi modelli che la nuova società non avrebbe potuto in nessun modo adottare.
Più che occuparmi di vane epurazioni e di pericolose persecuzioni pensavo che dovevamo rifiutare tutti i “modelli” e creare, uniti, qualcosa di veramente nuovo, di inedito.
Non trovando tra tanta confusione e tante contraddizioni nessuna “collocazione” politica perché mi sentivo estranea a tutte le correnti che si andavano formando, aderii alla richiesta di Mgr. Ronca e dell’amico Oscar Sinigaglia e mi dedicai alla istituzione di una nuova associazione che abbiamo insieme creato per affrontare i giorni di emergenza: l’Aiuto Cristiano. Nominammo Presidente la cara Laura Suardi nata Patrizi e la cosa ebbe immediato ed insperato successo.
L’amica che ebbi più vicina e senza la quale non avrei potuto fare niente di tutto quello che fu fatto è stata Maria Theodoli, una donna dal cuore, dal coraggio e dalla generosità impareggiabili. A mano a mano che gli alleati avanzavano si allargava la zona nella quale noi dovevamo portare il nostro soccorso e in ogni città, paese e villaggio liberati trovammo larga ed immediata collaborazione…”.

“… Ancora prima della battaglia per il referendum istituzionale avevo ricevuto l’inattesa visita di una signora di Napoli a me allora sconosciuta, Nennella Cutolo, nipote di Ruggero Bonghi, con la quale simpatizzai immediatamente: “Mi proponeva – prosegue Carlotta Orlando – di aiutarla a fondare una associazione per preparare le donne ad esercitare con coscienza e cognizione di causa il loro nuovo (finalmente concesso) diritto al voto. Avevo vissuto tanti anni in America ed avevo conosciuto e sperimentato il potere e il successo della League of Women Voters, ben nota associazione dell’elettorato femminile; la proposta di Nennella Cutolo mi attraeva perché avrebbe potuto offrire alle donne italiane una libera piattaforma. Chi non ambisce ad una carriera politica io non so quale vantaggio possa trarre dall’appartenere necessariamente ad un partito. Il compito di questa associazione era quello di aiutare l’elettrice a formarsi una opinione propria con la mente libera da pregiudizi, di fare di ognuna una elettrice indipendente, insegnarle a rispettare il pensiero, il giudizio, le decisioni altrui, a saper discutere con mente chiara e disponibile. Non esistono, secondo me, barriere invalicabili e non esistono, per chi è in buona fede, discussioni che non possano trovare una via di conciliazione…”.

“… Ci sono stati nella Storia d’Italia pochi momenti decisivi come quelli intercorsi tra il ’43 e il ’48 e non vi è stato nulla di più riprovevole dell’accanimento con il quale è stato fatto di tutto per approfondire la divisione tra italiani. Cercavo invece elementi di concordia ed una atmosfera nuova che ci permettesse di respirare più largamente.
L’opinione pubblica non aveva allora in Italia il peso che ha in altri paesi di tradizione parlamentare. Mentre proponendo atti concreti di assistenza, avevo avuto per l'”Aiuto Cristiano” migliaia di adesioni, per la nuova iniziativa Nennella Cutolo ed io incontrammo molte difficoltà.
Desideravo avere accanto donne di diversa formazione politica. Non è stato facile nemmeno questo perché mi ero, e con molta chiarezza, battuta per la monarchia e non intendevo affatto rinnegarlo. Un grande aiuto mi è stato dato da una ex anarchica, ritornata da un lungo esilio: Maria Rygier, donna di eccezionale ingegno ed integrità morale. Ebbi il conforto ed i consigli della Tebaldi Chiesa, figlia del leader dei repubblicani storici Eugenio Chiesa, grande amico di mio padre, ma a me si avvicinavano specialmente donne liberali e monarchiche. La loro convivenza con le altre era difficile.
Chi rese possibile l’organizzazione dell’Associazione fu un’amica preziosa, Vittorina Paoletti, che non era, come me, solo capace di avere idee, cosa facile a tutti, ma di tradurle in atto. Cominciai a scorrazzare in macchina per tutte le novanta provincie d’Italia, insieme ad una o l’altra di due giovani figlie di socie, entrambi diciottenni, Giulia Borghese e Elena Federzoni, che mi facevano da segretarie. Le strade allora erano ancora disagiate, non esistevano autostrade e le mie “segretarie” dovevano specialmente aiutarmi a cambiare ruote nel fango ed a portare valigie e pacchi.
Riunimmo finalmente alla Sala Capizucchi di Roma donne di tutte le regioni in due lunghi Convegni. Nacque l’Associazione Nazionale Donne Elettrici che fiorì in gruppi non numerosi, ma che raccolsero donne intelligenti, disinteressate e coraggiose in 72 provincie italiane.
Nennella Cutolo fu la prima Presidente effettiva e Sara Diaz quella onoraria. A me, segretaria nazionale spettava il compito di tenere i contatti e di promuovere il movimento…”.

Carla Garabelli Orlando.

La costituzione di ANDE nel 1946

Al momento della sua costituzione, nell’ottobre del 1946, l’A.N.D.E. non era la sola organizzazione femminile a carattere nazionale. Già nel corso della generosa partecipazione delle donne italiane alla Resistenza, fra il 1943 e il 1945, era sorta l’U.D.I. (Unione Donne Italiane) e nel 1945 il Centro Femminile Italiano, ma l’A.N.D.E si caratterizzava per un autentico spirito di indipendenza e un alto senso civico. Sono principi che si ritrovano nello Statuto dell’Associazione, redatto da Vittorio Emanuele Orlando, padre di Carlotta Orlando

Finalità:

L’Associazione intende promuovere l’attività delle cittadine italiane che desiderano acquisire e far acquisire maggior coscienza politica, in quanto consapevoli delle responsabilità inerenti al diritto di voto e all’influenza che attraverso di esso si può esercitare sia per lo sviluppo della società che per la tutela delle libertà democratiche, premessa di ogni progresso civile.

L’Associazione promuove ed incoraggia ogni iniziativa, relativa all’attività istituzionale, atta a facilitare la formazione e la partecipazione politica della donna ed a combattere l’indifferenza e l’assenteismo nell’elettorato.

L’Associazione si batte per assicurare ai cittadini italiani ed alle cittadine italiane ordine democratico e progresso sociale nella libertà individuale, mete non raggiungibili nelle società rette da regimi totalitari o autoritari di qualsiasi specie.

L’Associazione crede in una Europa unita forte nei suoi rapporti internazionali e protagonista nel processo di globalizzazione mondiale, ed opera per la sua realizzazione ed il suo consolidamento.

L’Associazione non legata ad alcun partito, promuove e favorisce la collaborazione fra quelle forze o tendenze politiche che condividono i postulati di cui agli articoli 3 e 4. Potrà a tal fine aderire ad altre associazioni od organismi che condividano le medesime finalità.

L’Associazione affermando la priorità dei valori etici nella politica, promuove ed affianca, anche attraverso l’istituzione di centri sociali sperimentali, le iniziative dirette allo sviluppo ed al progresso della società secondo i principi della Costituzione garante della libertà e della dignità della persona umana, e dedica particolare impegno ai problemi della famiglia.

L’Associazione, nelle manifestazioni da essa organizzate e relative alle attività istituzionali, riconosce a tutti i presenti ampia libertà di parola e di discussione.

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