Dai dazi, alla difesa Ue al negoziato di pace in Ucraina: l’ex premier Mario Draghi lancia (come da tradizione) messaggi forti all’Europa. Intervenendo al Cotec a Coimbra – insieme al presidente Mattarella – sprona l’Europa ad agire sul versante competitività e affronta con toni a tratti duri tutte le problematiche che l’Ue si trova ad affrontare.

Con i dazi siamo al punto di rottura

Cambiamenti sono in corso da “diversi anni e la situazione si stava deteriorando anche prima del recente innalzamento delle tariffe. Quindi, le frammentazioni politiche interne e la crescita debole ha reso più difficile una effettiva risposta europea. Ma gli eventi più recenti rappresentano un punto di rottura. L’uso massiccio di azioni unilaterali per risolvere le controversie commerciali e il definitivo esautoramento del Wto hanno minato l’ordine multilaterale in modo difficilmente reversibile”. Lo ha detto l’ex premier Mario Draghi parlando al vertice Cotec che si svolge a Coimbra.

Azzardo credere in ritorno normalità, Ue dovrà produrre da se

“A più lungo termine, è un azzardo credere che il commercio con gli Stati Uniti tornerà alla normalità dopo una rottura unilaterale così grave delle relazioni o che nuovi mercati cresceranno abbastanza velocemente da colmare il vuoto lasciato dagli Stati Uniti” ha continuato Mario Draghi, intervenendo al XVIII summit sull’innovazione Cotec Europa ‘A call to action’ in corso a Coimbra. “Se l’Europa vuole davvero dipendere meno dalla crescita statunitense, dovrà produrla da sola”. L’ex-presidente della Bce ha ricordato i “profondi cambiamenti nel commercio e nelle relazioni internazionali” ed ha aggiunto che “questi cambiamenti sono in atto da diversi anni e la situazione si stava deteriorando anche prima dei recenti sconvolgimenti tariffari. Finora, la frammentazione politica interna e la crescita lenta hanno ostacolato una risposta europea efficace. Ma gli eventi recenti – ha aggiunto – rappresentano un punto di rottura. L’ampio ricorso ad azioni unilaterali per risolvere le controversie commerciali e il definitivo esautoramento dell’Omc hanno minato l’ordine multilaterale in modo difficilmente reversibile”.

Debito comune Ue chiave per investire in difesa

“L’Ue ha riformato le sue regole fiscali e ha attivato la ”clausola di salvaguardia” per facilitare l’aumento delle spese per la difesa. Ma finora solo 5 dei 17 Paesi dell’area dell’euro – che rappresentano circa il 50% del Pil – hanno optato per un periodo di aggiustamento prolungato. Quando il debito è già elevato, l’esenzione di categorie di spesa pubblica dalle regole di bilancio può arrivare solo fino a un certo punto. In questo contesto, l’emissione di debito comune dell’Ue per finanziare la spesa comune è una componente chiave della tabella di marcia” ha detto Draghi.

Prezzi energia minaccia a sopravvivenza industrie

“I prezzi elevati dell’energia e le carenze della rete sono, in primo luogo, una minaccia per la sopravvivenza della nostra industria, un ostacolo importante alla nostra competitività e un onere insostenibile per le nostre famiglie e, se non affrontati, rappresentano la principale minaccia alla nostra strategia di decarbonizzazione” ha argomentato l’ex premier Mario Draghi.

Fornito metà aiuti militari all’Ucraina ma saremo spettatori al negoziato di pace

“Potrebbe essere troppo tardi per influenzare gli eventi a breve termine. Anche se abbiamo fornito circa la metà degli aiuti militari all’Ucraina, probabilmente saremo spettatori passivi in un negoziato di pace che riguarda il nostro futuro e i nostri valori” ha detto l’ex premier parlando dei ritardi della costruzione della difesa comune europea.