In uno studio contro una malattia polmonare è stato usato un farmaco meno costoso al posto di uno più caro ma anche più efficace semplicemente perché cosata meno. «Siamo costretti, ci hanno tagliato il budget del finanziamento di ricerca del 30%»
La sala è immensa e gremita per l’annuale congresso della società americana di pneumologia (circa 14.000 partecipanti), parla uno dei più autorevoli ricercatori americani, Fernando Martinez. Lo scienziato illustra il disegno di un nuovo importante studio: i pazienti a rischio di sviluppare una seria malattia polmonare, la fibrosi polmonare, verranno divisi in due gruppi, il primo per un anno verrà sottoposto solo a controlli clinico-radiologici, il secondo effettuerà gli stessi esami ma in più assumerà la metformina (un farmaco per il diabete che ha molteplici altre attività, fra le quali anche un’azione antiinfiammatoria).Si apre la discussione e un collega francese si alza e chiede perché nel braccio nel quale è prevista una terapia invece di utilizzare farmaci di provata efficacia contro la fibrosi sia prevista la metformina, la cui azione su questa malattia è estremamente dubbia. Risposta: perché ci hanno tagliato il budget del finanziamento di ricerca del 30% e la metformina costa poco, molto meno dei farmaci antifibrotici!
Questa è la nuova America di Trump. Si passa dai racconti dei colleghi che rischiano il licenziamento, o che non incontri perché l’hanno già subito, a quelli che lavorano al National Institute of Health, il più importante ente governativo di ricerca americano, che ti spiegano che Trump ha imposto tagli di spesa del 40% che si tradurranno in intere divisioni azzerate se il Senato li approverà.
Tutti si chiedono come mai nessuno alzi davvero la voce per fermarlo, tutti sembrano annichiliti e terrorizzati.
Trump ha poi le sue antipatie: la Columbia e Harvard sono in cima alla sua lista personale, è incredibile che un grande Paese sia alla mercé degli umori del suo presidente.
Intanto San Francisco, sede del congresso, appare spettrale nella sua straordinaria bellezza. Come ha più volte raccontato Federico Rampini su queste pagine, la città è piena di homeless, per metà fatti di Fentanyl e per il resto pazzi (in America non esiste l’assistenza psichiatrica se non a pagamento), molti negozi sono chiusi e di turisti nella bellissima baia se ne vedono proprio pochi. Il resto lo fa lo spostamento dei colossi digitali dalla Silicon Valley al Texas. Ridotta così ricorda gli anni ’80 quando era la capitale dell’Aids.