Fonte: Corriere della Sera

di Stefano Montefiori

Le donne non solo continuano a essere meno ricche degli uomini, ma la differenza invece di diminuire si accresce: lo scarto tra il capitale detenuto dai due sessi era pari al 9 per cento nel 1998, ed è salito fino al 16% nel 2015


«Si potrebbe avere l’impressione che il problema sia risolto o quasi perché la norma egalitaria ha vinto. Quando invece le pratiche che favoriscono la disuguaglianza tra uomini e donne si riproducono, e addirittura si accentuano», dice la sociologa Céline Bessière, che con la collega Sybille Gollac è autrice del «Genere del capitale» (La Découverte), un interessante saggio sulle disparità economiche tra uomo e donna. Negli ultimi anni l’attenzione si è concentrata soprattutto sugli stipendi, e sul fatto che a parità di lavoro svolto e di funzione all’interno di un’azienda una donna sarà pagata meno di un uomo. E’ la pratica più visibile e insopportabile, regolarmente denunciata e combattuta. «Ma i salari non sono tutto», sottolineano Bessière e Gollac. Tanto che le donne non solo continuano a essere meno ricche degli uomini, ma la differenza invece di diminuire si accresce: lo scarto tra il capitale detenuto dai due sessi era pari al 9 per cento nel 1998, ed è salito fino al 16% nel 2015. Nonostante le battaglie delle femministe e la retorica egalitaria che ormai sembrerebbe il discorso dominante.
Le due sociologhe offrono alcune spiegazioni: al di là della giusta lotta per la parità salariale, le resistenze culturali restano troppo forti. Le donne riservano al lavoro più o meno le stesse ore dell’uomo, se per lavoro intendiamo un totale che comprende impiego remunerato e lavoro casalingo, non pagato. Solo che gli uomini si dedicano di più al primo, e le donne al secondo. Notevole poi la questione della ripartizione dell’eredità, quando c’è: in teoria un figlio e una figlia hanno uguali diritti, in pratica gli immobili, e le imprese, insomma i beni più suscettibili di creare in futuro altro reddito, vanno al figlio, mentre la figlia riceverà una compensazione in denaro. I più ottimisti pensano che sia solo questione di tempo, ma l’obiettivo di una pari ricchezza tra uomini e donne, al contrario, sembra allontanarsi.

A.N.D.E.
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