Christine Lagarde

L’istituto di Francoforte smentisce il «Financial Times» al quale l’ex presidente del Wef, Klaus Schwab, aveva rivelato le trattative con la presidente, intenzionata a chiudere in anticipo il mandato

Un intrigo istituzionale coinvolge la presidente della Bce, Christine Lagarde, e il World Economic Forum,  che a fine gennaio riunisce l’élite economica e politica mondiale a Davos, località sciistica svizzera.  Secondo quanto rivelato dal Financial Times, l’ex fondatore del Wef, Klaus Schwab, avrebbe discusso con Lagarde la possibilità di lasciare in anticipo la guida della Banca centrale europea per assumere la presidenza dell’organizzazione svizzera. Ma Francoforte smentisce con fermezza, ufficialmente.<

Il racconto di Schwab
Le conversazioni tra Schwab e Lagarde non sarebbero un fatto recente. Secondo  l’87enne fondatore del Forum, che si è dimesso dalla guida del Wef a Pasqua ed è ora al centro di un’indagine per malversazioni e molestie, i due avrebbero discusso per «diversi anni» della possibilità che l’ex ministra francese gli succedesse alla guida dell’organizzazione che a fine gennaio riunisce annualmente l’élite economica e politica mondiale a Davos, nella località sciistica svizzera.
L’ultimo incontro decisivo sarebbe avvenuto ad aprile a Francoforte, quando Schwab ha visitato Lagarde per discutere una transizione che avrebbe dovuto completarsi al più tardi all’inizio del 2027. I preparativi erano già avanzati: era stato persino riservato un appartamento nella Villa Mundi, proprietà del Wef che si affaccia sul Lago di Ginevra, per permettere a Lagarde di lavorare assumendo gradualmente maggiori responsabilità.
Secondo fonti vicine alle trattative, scrive il quotidiano britannico, Lagarde avrebbe posto delle condizioni precise per il suo eventuale trasferimento. La presidente della Bce avrebbe infatti legato la sua disponibilità al raggiungimento dell’obiettivo di inflazione del 2% nell’Eurozona, dimostrando il suo impegno nel completare la missione di stabilità dei prezzi affidata alla banca centrale.
Tuttavia, durante i vari colloqui, Lagarde avrebbe anche espresso delle riserve sulla possibilità di lasciare prematuramente il suo incarico alla Bce, evidenziando la complessità della decisione e il peso delle responsabilità monetarie europee.

La risposta della Bce
«La presidente Lagarde è sempre stata pienamente impegnata nella sua missione ed è determinata a portare a termine il suo mandato», ha dichiarato la Bce, rifiutandosi di commentare ulteriormente le speculazioni.la numero uno della Bce «è determinata a portare a termine il suo mandato», che scade a ottobre 2027, ha dichiarato un portavoce dell’istituzione monetaria.

Le dimissioni di Schwab
La situazione si è complicata ulteriormente con l’uscita di scena anticipata di Klaus Schwab. L’87enne fondatore del Forum ha rassegnato improvvisamente le dimissioni ad aprile, dopo essere stato oggetto di un’indagine interna scaturita da una lettera anonima che accusava lui e sua moglie di aver «mescolato» affari personali e risorse del Forum.
Schwab ha respinto categoricamente queste accuse, dichiarando di aver sporto denuncia per diffamazione. Tuttavia, la sua partenza anticipata ha gettato incertezza sui piani di successione, con l’ex presidente Nestlé Peter Brabeck-Letmathe nominato presidente ad interim.

Conseguenze economiche e politiche
Con un eventuale trasferimento al Wef la presidente della Bce raddoppierebbe praticamente il suo stipendio, passando dai 466mila euro annuali della Bce al milione di franchi svizzeri percepiti da Schwab.
Sul fronte istituzionale, inoltre, una partenza anticipata di Lagarde scatenerebbe una corsa alla successione per uno dei ruoli finanziari più influenti d’Europa, tradizionalmente oggetto di complesse negoziazioni politiche tra gli Stati membri dell’Unione. L’ultima volta che un presidente lasciò anzitempo la guida della BCE fu nel 2003, quando Wim Duisenberg lasciò spazio a Jean-Claude Trichet.

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A.N.D.E.
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