Witkoff: «Falliti i colloqui in Qatar». Il premier israeliano: «Il ministro che vuole “Gaza tutta ebraica” non ci rappresenta»

«La Francia riconoscerà lo Stato di Palestina in occasione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite che si terrà a settembre a New York», lo ha scritto Emmanuel Macron sui social. A stretto giro è arrivata la risposta di Netanyahu che «condanna fermamente la decisione del presidente Macron di riconoscere uno Stato palestinese in seguito al massacro del 7 ottobre, perché premia il terrore e rischia di creare un altro rappresentante dell’Iran, proprio come è successo a Gaza».
Intanto, i colloqui di Doha sono falliti, dopo che Hamas ha rilanciato sui punti proposti dai mediatori e accettati da Israele, chiedendo più detenuti palestinesi da liberare in cambio degli ostaggi, oltre a una clausola per evitare la ripresa della guerra dopo i 60 giorni di cessate il fuoco. A mettere la pietra tombale sul negoziato ci ha pensato in serata l’inviato di Trump, Steve Witkoff, che ha annunciato il fallimento dei colloquie il ritiro del team americano da Doha, accusando Hamas di «egoismo» e «chiara mancanza di volontà di arrivare ad un cessate il fuoco» nella Striscia.

07:03 – Il Canada condanna Israele per disastro umanitario
“Il Canada condanna l’incapacita’ del governo israeliano di impedire il rapido deterioramento del disastro umanitario a Gaza. Il controllo israeliano sulla distribuzione degli aiuti deve essere sostituito da un’assistenza umanitaria completa guidata dalle organizzazioni internazionali. Molte di queste organizzazioni detengono ingenti aiuti finanziati dal Canada che non possono essere consegnati ai civili affamati. Questo rifiuto di fornire aiuti umanitari costituisce una violazione del diritto internazionale”. Cosi’ il premier canadese Mark Carney in un messaggio postato su X dove definisce il deterioramento della situazione nella Striscia un “disastro” che Tel-Aviv non ha fermato.

00:36 – Riad: “Da Parigi decisione storica sullo Stato palestinese”
Anche Riad plaude alla «storica» decisione francese di riconoscere lo Stato palestinese. «Il Regno elogia questa decisione storica, che ribadisce il consenso della comunità internazionale sul diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione e alla creazione di uno Stato indipendente», ha affermato il ministero degli Esteri saudita, Faisal bin Farhan Al Saud, in una dichiarazione.

00:28 – Netanyahu: “Il ministro che vuole ‘Gaza tutta ebraica’ non ci rappresenta”
Rompendo il silenzio sulla dichiarazione del ministro per il Patrimonio Amichay Eliyahu, secondo cui Israele sta portando avanti la distruzione di Gaza per rendere la Striscia totalmente ebraica, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha chiarito che il ministro di estrema destra «non parla a nome del governo che io guido». «Non è membro del gabinetto di sicurezza che determina la conduzione della guerra», ha affermato Netanyahu in una nota. Il primo ministro non ha annunciato azioni disciplinari contro Eliyahu.

00:02 – Hamas: “Sorpresi dalle osservazioni di Witkoff, pronti a continuare i colloqui”
Hamas si dice «sorpresa» dalle osservazioni dell’inviato speciale di Donald Trump, Steve Witkoff e si dice desiderosa di continuare i colloqui per il cessate il fuoco. Hamas, riferisce Haaretz che cita una dichiarazione del gruppo palestinese, ha detto di essere sorpreso dalle osservazioni dell’inviato degli Stati Uniti per il Medio Oriente Steve Witkoff, che suggeriva che il gruppo non aveva il desiderio di raggiungere un cessate il fuoco a Gaza. «Il movimento afferma la sua volontà di continuare i negoziati e di impegnarsi in un modo che aiuti a superare gli ostacoli e porti a un accordo di cessate il fuoco permanente», ha detto Hamas in una dichiarazione. In precedenza Witkoff aveva affermato che era «una vergogna che Hamas agisca in modo egoistico». «Mentre i mediatori hanno fatto grandi sforzi – continua l’inviato speciale di Donald Trump – Hamas non sembra coordinarsi o agire in buona fede». «Noi ora considereremo opzioni alternative per portare a casa gli ostaggi e cercare di creare un ambiente più stabile per il popolo di Gaza», conclude affermando che «siamo risulti nel cercare la fine di questo conflitto e una pace permanente a Gaza».

23:21 – Smotrich: “Macron ci dà un’altra ragione per l’annessione della Cisgiordania”
«Ringrazio il presidente francese Emmanuel Macron per aver fornito un’ulteriore, convincente ragione per applicare finalmente la sovranità israeliana sulle regioni storiche della Cisgiordania e per abbandonare definitivamente il fallimentare progetto di istituire uno stato terrorista palestinese nel cuore della Terra d’Israele. Questa sarà la nostra degna risposta sionista alle pressioni unilaterali e alle misure coercitive attuate dal Presidente Macron e dai suoi alleati». Ad affermarlo è Bezalel Yoel Smotrich, il leader del partito di estrema destra e ministro delle Finanza israeliano.

23:20 – Sanchez: “Celebro la Francia che si unisce al riconoscimento della Palestina”
«Celebro che la Francia si unisca alla Spagna e ad altri Paesi europei nel suo riconoscimento dello Stato di Palestina». Con questo messaggio su X, il premier spagnolo, Pedro Sanchez, ha salutato l’annuncio del presidente francese, Emmanuel Macron, che la Francia riconoscerà a settembre lo Stato di Palestina, come ha comunicato in una lettera al presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Mahmud Abbas. «Tutti noi dobbiamo proteggere quello che Netanyahu sta cercando di distruggere», scrive Sanchez nel messaggio. «La soluzione dei due Stati è l’unica soluzione», conclude nel testo, con il quale ha condiviso la lettera inviata da Macron al presidente palestinese.

23:19 – Hamas: “Positivo e importante il passo di Macron”
Il gruppo palestinese ha accolto con favore l’intenzione della Francia di riconoscere uno Stato palestinese come «un passo positivo nella giusta direzione verso il raggiungimento della giustizia per il nostro popolo palestinese oppresso». «Noi di Hamas consideriamo questa importante posizione francese uno sviluppo politico che riflette la crescente convinzione internazionale nella giustezza della causa palestinese e il fallimento dell’occupazione nel distorcere i fatti o ostacolare la volonta’ dei popoli liberi», ha affermato Hamas in una dichiarazione condivisa su Telegram. «Invitiamo tutti i Paesi del mondo, in particolare quelli europei e quelli che non hanno ancora riconosciuto lo Stato di Palestina, a seguire l’esempio della Francia e a riconoscere pienamente i diritti nazionali del nostro popolo». Tra questi rientrano il diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi, il diritto all’autodeterminazione e la creazione di uno Stato palestinese indipendente, ha affermato Hamas.

23:15 – Sa’ar: “La decisione di Macron sulla Palestina è assurda e poco seria”
Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar condanna la decisione «assurda e poco seria» del presidente francese Emmanuel Macron, secondo cui Parigi riconoscerà formalmente uno Stato palestinese a settembre. «La pretesa del presidente francese di evocare con un semplice soffio una soluzione permanente nel nostro territorio è assurda e poco seria», ha scritto su X Sa’ar, aggiungendo che «uno Stato palestinese sarebbe uno Stato di Hamas, proprio come il ritiro israeliano dalla Striscia di Gaza vent’anni fa portò alla presa del potere da parte di Hamas«. Macron «non può garantire la sicurezza di Israele», ha aggiunto Sa’ar, affermando che «il tentativo di Israele di basare la propria sicurezza sulle promesse palestinesi di combattere il terrorismo è fallito completamente nel processo di Oslo. Israele non giocherà più con la sua sicurezza e il suo futuro».

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