Attacchi aerei israeliani a Gaza 120 vittime, tra cui donne e bambini secondo quanto riportato da medici palestinesi ripresi dai media arabi. Offensiva durante la commemorazione della Nakba
È salito a 120 morti il bilancio odierno delle vittime dei raid israeliani su Gaza. Lo ha affermato il ministero della Sanità della Striscia, che è sotto il controllo di Hamas. La maggior parte delle vittime, tra cui donne e bambini, sono stati uccisi a Khan Younis nel sud di Gaza in attacchi aerei che hanno colpito case e tende.
Tra i morti c’era il giornalista locale Hassan Samour, che lavorava per la stazione radio di Hamas Aqsa ed è stato ucciso insieme a 11 membri della famiglia quando la loro casa è stata colpita, hanno detto i medici.
Non ci sono stati commenti immediati da parte dell’esercito israeliano, che ha intensificato la sua offensiva a Gaza mentre cerca di sradicare Hamas in rappresaglia per gli attacchi mortali del gruppo militante palestinese contro Israele nel 2023.
La commemorazione della Nakba
Israele ha effettuato gli ultimi attacchi il giorno in cui i palestinesi commemorano la “Nakba”, o catastrofe, quando centinaia di migliaia di persone sono fuggite o sono state costrette a fuggire dalle loro città e villaggi durante la guerra del Medio Oriente del 1948 che ha dato vita allo stato di Israele.
“Quello che stiamo vivendo ora è anche peggio della Nakba del 1948” ha detto Ahmed Hamad, un palestinese di Gaza City che è stato sfollato più volte. “La verità è che viviamo in uno stato costante di violenza e sfollamento. Ovunque andiamo, affrontiamo attacchi. La morte ci circonda ovunque.”
Telefonata Rubio-Netanyahu, discussioni su Siria e Iran
Il segretario di Stato Usa Marco Rubio ha parlato con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, sottolineando “il profondo impegno degli Stati Uniti nei confronti delle sue storiche relazioni con Israele e il ferreo sostegno alla sicurezza israeliana”. Rubio e Netanyahu, riferisce il dipartimento di Stato, hanno discusso della Siria dopo lo “storico incontro” del presidente Trump con il presidente siriano Ahmed al-Sharaa in Arabia Saudita. I due leader hanno inoltre condiviso il loro reciproco impegno “a garantire che l’Iran non possieda mai un’arma nucleare”.
Hrw, blocco aiuti israeliano a Gaza strumento di sterminio
La Ong Human Rights Watch ha dichiarato che il blocco totale imposto da Israele alla Striscia di Gaza, in vigore dal 2 marzo, è diventato “uno strumento di sterminio”. “Il blocco israeliano ha trasceso le tattiche militari per diventare uno strumento di sterminio”, ha dichiarato Federico Borello, direttore esecutivo ad interim di HRW, in una dichiarazione in cui ha anche criticato “i piani per comprimere i 2 milioni di abitanti di Gaza in un’area ancora più piccola, rendendo il resto del territorio inabitabile”.
Onu non partecipa alla distribuzione di aiuti della fondazione Usa a Gaza
Intanto l’Onu precisa che non parteciperà alla distribuzione degli aiuti della nuova fondazione sostenuta dagli Usa a Gaza. Lo ha detto il portavoce del Palazzo di Vetro. La Gaza humanitarian foundation (Ghf) è un fondo destinato a portare gli aiuti nella Striscia attraverso una struttura logistica indipendente e neutrale, illustrata ai membri del Consiglio di Sicurezza dall’inviato Usa per il Medio Oriente, Steve Witkoff.
Trump: «Bisognerà occuparsi di Hamas»
“Stiamo lavorando duramente a Gaza. Gaza è stata un territorio di morte e distruzione”, ma gli Stati Uniti interverranno e diventerà una “zona di libertà”.
Così Donald Trump, parlando in Qatar, aggiungendo che “bisognerà occuparsi di Hamas”.
Lo riporta il Times of Israel. Il presidente degli Stati Uniti ha affermato che il 7 ottobre è stato “uno dei peggiori giorni nella storia del mondo, non solo in questa regione”. “Stiamo affrontando Hamas, l’Iran e gli Houthi e credo che sia stato un grande successo”, afferma, riferendosi agli attacchi degli Stati Uniti contro il gruppo yemenita sostenuto dall’Iran.