Gli analisti occidentali e di Taiwan ritengono che, mossa dopo mossa, la Cina intenda affermare che i mari attorno alla cosiddetta «Prima Catena di Isole» sono sue acque interne, dove nessuno può interferire. La Prima Catena va dalle isole meridionali del Giappone, passa per Taiwan, scende nell’arcipelago delle Filippine
E la Cina? Cosa fa l’altra superpotenza mentre il Medio Oriente si infiamma? Espande la sua influenza nell’Indo-Pacifico. Certo, il presidente Xi Jinping ha detto di essere «profondamente preoccupato», ha invitato Israele e Iran alla «de-escalation» e ha aggiunto che Pechino intende svolgere un ruolo costruttivo per riportare pace e stabilità nella regione. Più che altro, però, il vertice cinese sembra preoccupato per le forniture energetiche che compra a basso prezzo dall’Iran più che per i missili sui cieli mediorientali. In compenso, le sue due portaerei più una nuova in fase di test sono in piena attività lontano dalle coste cinesi come mai prima: una dimostrazione di forza per segnalare che le acque dell’Estremo Oriente non sono più dominio esclusivo degli Stati Uniti. La portaerei Shandong da maggio conduce operazioni a Nord delle Filippine e ora è nelle acque a Sud della prefettura giapponese di Okinawa e anche la Liaoning è nella zona economica esclusiva nipponica; la Fujian, che è da poco uscita dai cantieri ed è la prima portaerei interamente costruita in Cina, si esercita attorno alla penisola coreana.
Non era mai successo che due portaerei cinesi fossero allo stesso tempo in operazione nell’Oceano Pacifico, in aree fondamentali per la Marina americana nel caso dovesse difendere Taiwan. Tokyo sostiene che negli scorsi due anni più di cento navi militari cinesi sono apparse nella zona contigua delle isole Senkaku che il Giappone controlla e la Cina rivendica. Nel frattempo, le operazioni marittime cinesi attorno a Taiwan continuano su basi quotidiane. Da mesi, inoltre, più a Sud, le navi di Pechino sono sempre più aggressive nell’imporre il loro controllo su parti di pertinenza filippina del Mare Cinese Meridionale. Gli analisti occidentali e di Taiwan ritengono che, mossa dopo mossa, la Cina intenda affermare che i mari attorno alla cosiddetta «Prima Catena di Isole» sono sue acque interne, dove nessuno può interferire. La Prima Catena va dalle isole meridionali del Giappone, passa per Taiwan, scende nell’arcipelago delle Filippine: una barriera fisica di Paesi alleati degli Stati Uniti che potrebbe, in caso di scontro, rendere difficile alle navi cinesi uscire dai propri porti e raggiungere gli oceani. Mentre Trump è alle prese con il Medio Oriente, Xi Jinping ribadisce che la sua vera sfida è nel Lontano Oriente.