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Si introduce l’educazione al rispetto della donna. Rimane lo studio della storia dell’Occidente. Le linee guida del ministro Giuseppe Valditara introducono importanti cambiamenti nei programmi educativi, con un’attenzione particolare alla scrittura, alle poesie, all’informatica e al latino. Promosse anche l’educazione STEM e la sensibilizzazione al rispetto della donna. La musica e la geografia tornano al centro dell’attenzione

Scrittura in corsivo, poesie a memoria, informatica dalla primaria, latino dalle medie. E ancora: più inglese e didattica “Stem”, oltre all’educazione al rispetto della donna e ai positivi sentimenti, in particolare all’empatia. Resta lo studio della Bibbia e della storia dell’Occidente. Tornano centrali la geografia e la musica.

Le linee guida di Valditara
Dopo una fase di consultazione pubblica, il Mim rende nota la sua proposta di modifica ai programmi scolastici a infanzia, primaria e medie, inviando il documento al Cspi per il parere.
Dopo le prime anticipazioni quest’inverno il ministero ha commissionato un sondaggio a Swg e Kpmg: le misure più apprezzate dai genitori sono la scrittura a mano e le poesie a memoria (81% di condivisione), un pò più indietro, ma comunque oltre la metà degli intervistati (63%), l’introduzione del latino dalla seconda media.

Potenziamento della scrittura
Si potenzia il ruolo e la funzione formativa della scrittura in corsivo, della calligrafia. Viene precisato che per gli alunni con disturbi specifici di apprendimento, l’uso del corsivo tiene conto di quanto riportato dalle Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento. La scrittura, è scritto nel documento, è molto più che una tecnica: è saper strutturare il pensiero con logica rappresentando quindi un potente strumento di avviamento al pensiero riflessivo e alla introspezione.

Centralità del riassunto
Le Nuove Indicazioni attribuiscono un ruolo chiave all’esercizio del riassunto che insegna a essere chiari, logici nella individuazione delle parti essenziali di un testo, brevi nella comunicazione. Apprendere a riassumere è una conquista fondamentale per apprendere a pensare.

Tornano le poesie a memoria
Con le Nuove Indicazioni torna l’apprendimento delle poesie a memoria che, come attestato da numerosi studi neuroscientifici, rafforza la memoria a breve e a lungo termine, l’attenzione e la concentrazione, arricchisce il linguaggio nel confronto con la lingua colta e stimola la sensibilità. Già Calvino ed Eco, nell’epoca della diffusione della rete e quindi anche dei rischi della dispersività da essa indotti, suggerivano la riscoperta di questo importantissimo esercizio che torna ad avere una sua centralità nel documento ministeriale.

Materie Stem
Le Nuove Indicazioni Nazionali promuovono un’istruzione matematico-scientifico-tecnologica (Stem) integrata e interdisciplinare. L’informatica sarà introdotta sin dalla scuola primaria. L’obiettivo primario è formare cittadini capaci di navigare nella complessità del mondo contemporaneo e di progettare il futuro. In coerenza con le Linee guida per le discipline Stem del 2023, si sottolinea la necessità di partire dalla realtà e dall’esperienza dell’alunno per giungere alla teoria. Le Stem diventano un vero e proprio “laboratorio di idee” dove gli studenti sperimentano la conoscenza in modo concreto e attivo: formulano congetture, progettano, discutono, argomentano.

La rivincita della lettura
Per quanto riguarda la letteratura, l’obiettivo principale è far prendere gusto alla lettura affinché gli studenti ricavino dai testi strumenti per capire sé stessi e il mondo. La letteratura è vista come un mezzo potente per conoscersi, trovare un’umanità comune e imparare a relazionarsi con consapevolezza nel mondo. Si promuove la lettura integrale di classici e testi di buona qualità, scoraggiando la frammentazione antologica, e incoraggiando la discussione e il confronto tra diversi punti di vista.

Storia dell’Occidente
Nelle Nuove Indicazioni la storia accompagna gli studenti, sin dalla scuola dell’infanzia, a capire chi sono, da dove vengono, per quale futuro si preparano, quale contributo possono dare alla società. Per questo la storia dell’Occidente, dipanatasi fra Atene, Roma e Gerusalemme, acquista una sua centralità. Le Indicazioni per il curricolo del primo ciclo aprono la storia a una dimensione europea e fin dove appare possibile e sensato anche a un ambito mondiale, mantenendo comunque ben fermo, specie per il primo ciclo, l’innegabile rilevanza della dimensione italiana, non solo come la più vicina all’esperienza dell’alunno ma anche quella così fortemente connessa al contesto mediterraneo dove si svolge la vicenda greco-romana. La disciplina è pensata per accompagnare i giovani nell’acquisizione di competenze fondamentali per comprendere i fenomeni che hanno modellato le nostre società, per riconoscerne la complessità, apprezzandone altresì le differenze rispetto ai contesti geo-storici diversi dal nostro, dei quali si dovranno pure apprendere i caratteri peculiari.

Torna centrale anche la geografia
Non si può essere cittadini italiani se non si sa localizzare il Po o distinguere le Alpi dagli Appennini, o in quali regioni si trovino Bari, Salerno o Verona o Bergamo. Le nuove Indicazioni Nazionali per la Geografia segnano un netto rilancio della Geografia fisica e politica, elevando la disciplina a pilastro fondamentale per la formazione di un cittadino autonomo e consapevole, capace di profonda comprensione delle relazioni tra esseri umani, territorio e ambiente, a tutte le scale, dal locale al globale.
Una delle novità più significative è la centralità data alla formazione del “pensiero spaziale” e all’apprendimento del codice della geo-graficità. La geografia non si limita a localizzare, ma insegna a produrre, approfondire e sistematizzare conoscenze relative al complesso delle relazioni materiali e immateriali sul territorio. Ciò avviene attraverso l’uso di un linguaggio cartografico ampliato che include non solo mappe e globi, ma anche rappresentazioni digitali come immagini satellitari e Sistemi Informativi Geografici (GIS), affiancate da fotografie, audiovisivi, dati statistici e persino il testo letterario o opere d’arte.

Latino dalla seconda media
Via libera anche al ritorno del latino per conoscere e imparare meglio la lingua italiana e le sue regole. Le Nuove Indicazioni Nazionali reintroducono il Latino curricolare e opzionale a partire dalla seconda media, elevandolo a strumento vitale per la conoscenza profonda della lingua e della cultura italiana e per la comprensione del rapporto tra la cultura italiana e quelle europee.

Si rafforza lo studio dell’inglese
Lo studio della lingua inglese e della seconda lingua comunitaria è acquisizione di strumenti essenziali per la comunicazione globale e la comprensione reciproca tra i popoli. Le Nuove indicazioni ne rafforzano ruolo e funzioni utili alla formazione di individui capaci di navigare un mondo complesso e interconnesso. L’obiettivo generale per il primo ciclo è l’alfabetizzazione linguistica e lo sviluppo delle competenze comunicative, mirando a livelli A1 (scuola primaria) e A2 (scuola secondaria di primo grado) secondo il QCER. Viene fortemente incoraggiato un approccio immersivo, con l’insegnante che “entra in aula parlando in inglese e stimolando negli studenti l’espressione in inglese”, per acquisire sicurezza nell’uso e apprezzarne l’importanza nella vita quotidiana.

Ruolo fondamentale della musica
Si investe anche nell’educazione musicale di base – non specialistica – fin dalla scuola dell’infanzia, essenziale per formare generazioni capaci di ascoltare, comprendere, esprimere e apprezzare.

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