L’ennesima provocazione di Donald Trump. Cinquantanove sudafricani sono stati accolti negli Stati Uniti con lo status di rifugiati politici Sono tutti bianchi, discendenti dei colonizzatori olandesi
Chiamatelo razzismo al contrario. O l’ennesima provocazione di Donald Trump. Cinquantanove sudafricani sono stati accolti negli Stati Uniti con lo status di rifugiati politici. Sono tutti bianchi, discendenti dei coloni olandesi che sbarcarono, nel XVII secolo, nel Paese africano. Quelli che passarono alla Storia come i boeri che modellarono una Nazione ma furono anche gli architetti dell’apartheid. Una minoranza che comandava. E dettava legge.
Con la fine del regime di segregazione razziale e l’avvento del primo presidente nero Nelson Mandela la bilancia dei poteri tra le etnie si è riequilibrata. Ma secondo Trump sono adesso i bianchi le vittime di una nuova discriminazione razziale. Le leggi sull’affirmative act e la recente normativa sull’esproprio delle terre finirebbero per penalizzare la comunità afrikaner (così sono chiamati i bianchi).
Accusa che viene respinta con sdegno dal governo di Pretoria. Anzi si sottolinea come i boeri/afrikaner (circa tre milioni su sessanta milioni di abitanti del Sudafrica) siano presenti nella vita pubblica e anche all’interno dell’esecutivo sudafricano. In più l’afrikaans è una delle lingue ufficiali del Paese come ha stabilito la nuova Costituzione.
L’accoglienza dei bianchi sudafricani a Washington fa parte di un pacchetto di misure che prevede la riduzione di aiuti degli Stati Uniti a Pretoria. Trump sta ricevendo critiche anche sul fronte interno. Perché la sua amministrazione ha finora sospeso le procedure per riconoscere lo status di rifugiati a profughi che arrivano dall’Afghanistan, Iraq e altri Paesi africani.
Resta comunque il tema della diaspora degli afrikaner. Che già in anni recenti avevano lasciato il Paese per trovare ospitalità in Australia e Nuova Zelanda. Il sogno della Nazione Arcobaleno coltivato da Mandela e Tutu si scontra con una realtà dove la convivenza tra le etnie non è ancora stata raggiunta. Ma è anche vero che il Sudafrica ha evitato la deriva dello Zimbabwe dove i farmers bianchi furono costretti, quasi con la forza, a lasciare la loro terra.