Cremlino: «Ristabiliti i contatti tra Russia e Ucraina». Il presidente Usa: «Ho una linea rossa nei negoziati. Non ne parlo perché renderebbe le cose più difficili»

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dice che la telefonata «è andata molto bene» e «sono stati fatti progressi». Il premier russo Vladimir Putin è soddisfatto e sottolinea che gli sforzi per chiudere il conflitto sono «sui binari giusti». Il leader americano è alla Casa Bianca, il capo del Cremlino parla dalla scuola di musica di Sochi, sul Mar Nero. Conversano per due ore. È il quarto colloquio da quando Trump è tornato alla Casa Bianca. Poco prima, nel corso del briefing con la stampa, Karoline Leavitt, portavoce di Trump, aveva spiegato che Trump è disposto anche a un faccia a faccia con Putin. Il Cremlino ha confermato ma ribadito che per questi incontri serve una lunga e attenta preparazione.

Ucraina, Vance: “Non sono sicuro che Putin sappia come uscire dalla guerra”
Trump evidenzia che le trattative dovranno avvenire fra Kiev e Mosca perché «conoscono dettagli di un negoziato di cui nessun altro sarebbe a conoscenza» e suggerisce il luogo dell’incontro fra russi e ucraini: il Vaticano. Cita il Papa e «l’interesse espresso per ospitare i negoziati. Che il processo inizi», chiude il presidente su Truth. Washington non vuole perdere tempo e non vuole essere troppo coinvolta.

Lo storico ucraino Hrytsak: “Servono garanzie per non essere attaccati in futuro”
“I territori che Putin vuole annettere”, Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson, “sono un problema ma non sono il problema. Al contrario di quello che continuano a ripetere anche i media occidentali, gli ucraini sono pure pronti a sacrificarne una parte ma in cambio di garanzie. Questo significa che Putin dovrebbe impegnarsi a non attaccare più. Ed è per questo che sono saltati i colloqui nel 2022 a Istanbul, non certo come narra la propaganda russa per colpa di Boris Johnson. Dunque perché la pace tenga, sarebbe necessario un impegno di Trump a garantirla. Ma questa garanzia allo stato attuale non c’è”. Lo dice in una intervista a Repubblica lo storico ucraino Yaroslav Hrytsak, docente dell’Università cattolica di Leopoli. Le sanzioni su cui punta l’Europa “sono al momento l’unica via efficace per mettere Putin in difficoltà”.

Il portavoce del Cremlino Peskov: “Nessuna scadenza per la presentazione di un memorandum tra Russia e Ucraina”
Non c’è una scadenza per la preparazione di un memorandum tra Russia e Ucraina: le parti si scambieranno le bozze e elaboreranno un testo unificato. Lo ha dichiarato ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov, come riporta l’agenzia Tass. “Non c’è una scadenza e non può essercene una. È chiaro che tutti vogliono farlo il più rapidamente possibile, ma il diavolo si nasconde nei dettagli, ovviamente”, ha detto il portavoce del Cremlino. Secondo lui, “sia la Russia che l’Ucraina redigeranno i loro progetti”. “Le parti si scambieranno queste proposte. Poi, si impegneranno in contatti complessi per elaborare un testo unico”, ha sottolineato il portavoce presidenziale.

Cremlino: “Ristabiliti i contatti tra Russia e Ucraina. Peskov: “Molto importante in questa fase”
I contatti tra Russia e Ucraina sono stati ristabiliti e sono già in corso di implementazione. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in una conversazione con i giornalisti resa nota dalla Tass. “I contatti tra russi e ucraini sono ora in corso”, ha spiegato – I contatti, infatti, sono stati ricreati, il che è molto importante in questa fase”.

Trump: “Tra due settimane vi dirò se Kiev sta facendo abbastanza”
“Ve lo dirò in due settimane”. Così Donald Trump ha risposto a chi gli chiedeva se l’Ucraina stesse facendo abbastanza per trattare e mettere fine alla guerra. Trump ha parlato a margine della consegna delle prime “medaglie al sacrificio”, riconoscimento che sarà insignito agli agenti che hanno dato la loro vita in servizio. Le prime medaglie, disegnate da Tiffany, sono state consegnate alle famiglie di tre agenti della Florida.

Trump: “Senza progressi nei negoziati ci faremo da parte”
Se non ci saranno progressi nei negoziati tra Russia e a Ucraina “mi ritirerò” dal processo. Lo ha detto Donald Trump parlando alla Casa Bianca. Il presidente ha riferito di avere detto a Valdimir a Putin, nella telefonata di lunedì, che “dobbiamo muoverci” sulla strada del negoziato.

Trump: “Questa non è la mia guerra, avrebbe dovuto restare una questione europea invece abbiamo speso il triplo degli altri”
“Quando mettiamo fine a tutto questo, Vladimir?”. È la domanda che Donald Trump ha posto a Vladimir Putin nella telefonata di oggi con il presidente russo in relazione alla guerra in Ucraina. “Penso che succederà qualcosa. Sono coinvolte personalità forti, penso che succederà qualcosa. Se non succede, dobbiamo farci da parte: è una situazione europea e avrebbe dovuto rimanere una situazione europea. La precedente amministrazione ha ritenuto che dovessimo essere coinvolti. Abbiamo finito per spendere il triplo dell’Europa. Ora dobbiamo risolvere la questione, ogni settimana muoiono in media 5000 giovani. Ho visto immagini satellitari che non vorreste vedere, ho visto scene mai viste prima. Questa non è la mia guerra, non sarebbe mai iniziata se fossi stato presidente”, dice Trump rispondendo alle domande dei media nello Studio Ovale della Casa Bianca.

Trump: “Ho una linea rossa, ma non posso parlarne. Senza progressi nel negoziato mi sfilerò”
Il presidente Usa, Donald Trump, ha dichiarato ai cronisti nello Studio Ovale di avere una “linea rossa” per quanto riguarda la sua trattativa con la Russia sull’Ucraina ma di non poterla riferire “per non rendere il negoziato ancora piu’ difficile di quanto gia’ sia”. “Non e’ qualcosa che annuncero'”, ha aggiunto Trump, “questa non e’ la mia guerra, ci siamo finiti invischiati e non avremmo mai dovuto esservi coinvolti, magari l’intera situazione avrebbe potuto essere migliore perche’ non potrebbe essere molto peggiore, e’ un vero pasticcio, una trappola mortale”.

Trump: “Ora no nuove sanzioni a Mosca, c’è la chance di un progresso nelle trattative”
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato ai cronisti nello Studio Ovale che non intende per ora inasprire le sanzioni contro la Russia “perché ci sono chance” di progresso nella trattativa sull’Ucraina. “Credo ci sia la possibilità di ottenere qualcosa e se lo si fa (imporre nuove sanzioni, nda) si potrebbe peggiorare molto la situazione ma potrebbe arrivare un momento in cui ciò accadrà”, ha aggiunto Trump.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

A.N.D.E.
Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.