Il premier britannico Starmer e la presidente della Commissione Ue von der Leyen presentano l’intesa su commercio e difesa. Che, per qualcuno, è un ritorno a prima di Brexit
Accordo fatto tra Regno Unito e Unione Europea: oggi a Londra, al primo summit dallo strappo di Brexit, sono stati annunciati passi avanti sostanziali nei rapporti bilaterali.
«Questo è un momento storico», ha affermato Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue, che ha definito il Regno Unito e la Ue «partner storici e naturali, uno a fianco all’altro per affrontare sfide comuni». Altrettanto positivo il premier britannico Keir Starmer, che ha annunciato il «ritorno del Regno Unito sulla scena globale» e ha sottolineato i vantaggi della nuova partnership strategica con la Ue per le imprese e i cittadini britannici.
Il nodo sicurezza e difesa
L’accordo più importante e meno controverso è sulla sicurezza e sulla difesa. Per Bruxelles è importante collaborare con il Regno Unito che è la maggiore potenza del settore in Europa, mentre per Londra si apre la porta all’accesso per le imprese britanniche al fondo Ue per il riarmo da 150 miliardi di euro. L’intesa potrebbe anche aprire la porta alla partecipazione di forze britanniche a operazioni civili e militari congiunte con la Ue e potrà, come ha sottolineato la von der Leyen, «aiutarci a sostenere meglio l’Ucraina, anche con investimenti diretti nel settore della difesa in quel Paese».
Tra pesca ed energia
L’altro settore sul quale è stato raggiunta un’intesa è la pesca, questione molto controversa per le resistenze dei pescatori britannici, in particolare scozzesi, che vorrebbero bloccare l’accesso alle loro acque territoriali ai pescherecci europei, soprattutto francesi. L’ex premier Boris Johnson nel 2021 aveva accettato l’accesso dei pescherecci Ue fino al giugno 2026. L’intesa annunciata oggi proroga di altri 12 anni, fino al 2038 questo diritto di accesso. L’accordo di lungo termine evita incertezze e l’obbligo di rinegoziare quote ogni anno, secondo Londra, ma il Governo autonomo di Edimburgo stamani si è già lamentato di non essere stato consultato in materia.
Intesa anche sul fronte dell’energia, con il ritorno della Gran Bretagna nel mercato europeo dell’energia, e sull’acciaio, con un accordo che, ha detto Starmer, «metterà al riparo i produttori britannici di acciaio dai dazi Ue».
Le dinamiche import/export
Su altri due fronti più complessi è stato invece deciso di continuare a negoziare per definire i dettagli di accordi raggiunti in linea di massima. In primo luogo sulla necessità di semplificare e velocizzare le procedure di import/export, in particolare con accordi fitosanitari e sui prodotti agroalimentari. Questo va a vantaggio sia dei consumatori che delle imprese di entrambe le parti, ma resta da vedere fino a che punto Londra accetterà il principio di «allineamento dinamico» alle regole Ue, che finora è stato considerato un tabù dai sostenitori di Brexit, secondo i quali significherebbe riportare la Gran Bretagna allo status di «vassallo» di Bruxelles.
La mobilità dei giovani
Intesa ancora da definire anche sulla mobilità dei giovani sotto i 30 anni. Bruxelles aveva chiesto la possibilità di trasferimento per quattro anni e un abbassamento delle rette universitarie, equiparandole a quelle pagate dagli studenti britannici, ma Londra ha detto no. L’accordo ci sarà, ha assicurato Starmer oggi, ma sarà limitato nei numeri di visti concessi e nel tempo. La Ue invece ha accettato di facilitare il turismo consentendo ai cittadini britannici di usare i cancelli elettronici negli aeroporti, evitando lunghe code alle frontiere europee.
Londra ha fatto resistenza, sotto pressione dal partito conservatore e soprattutto da Reform, in forte ascesa nei sondaggi. Il leader di Reform ed ex leader del Brexit Party, Nigel Farage, ha già accusato il Governo laburista di voler far rientrare la libera circolazione delle persone, bloccata da Brexit, «dalla finestra» con questo nuovo accordo che ha definito «un tradimento». Anche la leader Tory Kemi Banedoch ha aspramento criticato l’accordo con la Ue, affermando che fa tornare il Regno Unito «al punto di partenza» prima di Brexit.
Vertici Uk-Ue con cadenza annuale
Gli accordi, sia raggiunti che in fase di definizione, rientrano nel contesto molto importante di una decisione congiunta di continuare a collaborare e negoziare. Come ha sottolineato António Costa, presidente del Consiglio Ue, c’è fiducia reciproca tra i due partner e la volontà di fare ulteriori progressi. Per questo i summit bilaterali come quello di oggi si terranno con cadenza annuale, ha detto Costa.
Starmer, che ai tempi del referendum del 2016 si era schierato contro l’uscita dalla Ue, appena eletto premier nel luglio scorso aveva promesso di rilanciare i rapporti con la Ue e avviare un dialogo più costruttivo con i «vicini di casa» che restano il maggiore partner commerciale della Gran Bretagna. L’alleanza con la Ue sul sostegno all’Ucraina e lo scompiglio provocato dall’arrivo a Washington del presidente Donald Trump hanno avvicinato Londra e Bruxelles, ma Starmer resta molto cauto per motivi di politica interna.
Oggi però il premier ha potuto annunciare con grande orgoglio di avere concluso tre accordi importanti in due settimane: l’intesa commerciale con l’India, l’accordo più limitato con gli Stati Uniti e ora un riavvicinamento concreto alla Ue.