Elezioni regionali 1

Ultime notizie e risultati sulle elezioni regionali in Basilicata e tutti gli aggiornamenti dello spoglio in corso. Segui la diretta di Corriere

Ore 15:41 – Mulé: «Instant poll? Se così risultato straordinario»
«Dove è che firmo…? Se fosse così sarebbe un risultato straordinario che premia il buon governo di Vito Bardi e la centralità di FI, però sono instant poll». Lo dice su La7 Giorgio Mulé, vicepresidente di Forza Italia della Camera dei deputati, commentando i primi instant poll di Telenorba sulle elezioni regionali in Basilicata.

Ore 15:29 – Instant Poll Telenorba: nel centrodestra FdI 23-27%, FI 12-16%, Lega 4-8%
Secondo gli Instant Poll di Telenorba sulle elezioni regionali in Basilicata, nella lista di centrodestra in appoggio al governatore uscente Vito Bardi, Fratelli d’Italia si attesta tra il 23 e il 27%, Forza Italia tra il 12 e il 16% e la Lega tra il 4 e l’8%. Altri, tra cui Azione e Italia viva, sono stimati complessivamente tra l’8 e il 12%.

Ore 15:23 – Paolo Barelli (capogruppo FI alla Camera): «Bardi aggregatore di forze moderate»
«Bardi è stato candidato alla presidenza della regione Basilicata da Forza Italia. E la sua appartenenza ha permesso di aggregare nella coalizione, che lo sostiene anche altre forze moderate: Azione con la propria lista e Italia viva con candidati nella lista civica dello stesso governatore uscente…». Paolo Barelli, capogruppo di FI alla Camera, sta arrivando da Roma a Potenza per seguire lo spoglio elettorale delle regionali in Basilicata del governatore uscente Vito Bardi, candidato azzurro del centrodestra. L’esponente forzista, uno dei fedelissimi di Antonio Tajani, non azzarda pronostici ma è fiducioso sull’esito del voto (la conferma di Bardi) e anche sulla tenuta del partito (c’è chi parla di un vero e proprio exploit rispetto al 9 per cento del 2019, ovvero non meno del 10 per cento), in vista delle europee. Per Barelli proprio la prossimità della sfida a Bruxelles e le divisioni della sinistra hanno finito per trasformare la Basilicata nell’Ohio italiano dolo il successo in Abruzzo del centrodestra, a cominciare proprio dal partito di Silvio Berlusconi. «L’importanza e l’attenzione dei media e della politica a queste elezioni lucane -spiega all’Adnkronos il presidente dei deputati azzurri- è evidente, sia perché avviene a circa due mesi dalle elezioni europee, e sia per il baccano fatto dalla sinistra anche in Basilicata, rendendo questa elezione come quella dell’Ohio alle presidenziali americane…».

Ore 15:20 – Instant pool Yoodata: Pd 15-19%, M5S 14-18%
Alle elezioni regionali in Basilicata, secondo gli instant poll Yoodata, realizzati su un campione rappresentativo di 2.020 elettori, il Pd è al 15-19% mentre il M5s è al 14-18%. La lista Basilicata Casa Comune è al 4-6%.

Ore 15:17 – L’affluenza alle 15 è stata del 48,76%, in calo rispetto al dato del 2019 al 57,27%
Alle 15 sono state chiuse le urne in Basilicata per le elezioni regionali. L’affluenza alle 15 è stata del 48,76%, in calo rispetto al dato del 2019 al 57,27%.

Ore 15:09 – Instant Poll Yoodata: Bardi 53-57%, Marrese 41-45%
Alle elezioni regionali in Basilicata, secondo gli Instant Poll di Yoodata, realizzati su un campione rappresentativo di 2.020 elettori, il governatore uscente e candidato del centrodestra, Vito Bardi (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Udc, Azione, Orgoglio lucano, La vera Basilicata) è in testa con il 53-57%, seguito dal candidato del centrosinistra Piero Marrese (Pd, Movimento 5 stelle, Basilicata casa comune, Basilicata unita, Avs-Europa verde-Sinistra italiana-Psi-La Basilicata possibile) al 41-45%. Il candidato Eustachio Follia (Volt) è al 1-3%.

Ore 14:59 – Urne chiuse in Basilicata, attesa per lo spoglio
Chiuse le urne in Basilicata, dove ieri e oggi si sono tenute le elezioni regionali. I candidati alla presidenza della Regione sono tre: il governatore uscente Vito Bardi per il centrodestra, Piero Marrese per il centrosinistra (compreso il M5S) ed Eustachio Follia, candidato di Volt. Alle ore 23 di ieri sera era al 37,74 per cento l’affluenza degli elettori lucani.

Ore 14:27 – Bardi nella sede del comitato elettorale a Potenza, pranzo con famiglia
È tutto pronto nella sede a Potenza del Comitato elettorale del candidato del centrodestra, l’azzurro Vito Bardi, governatore uscente della Basilicata. La location scelta, per un fatto scaramantico, è la stessa delle elezioni vincenti del 2019: l’hotel La Primula, dove Bardi è arrivato poco prima delle 14 per pranzare con la famiglia. Il presidente della Regione uscente seguirà qui lo spoglio con i suoi più stretti collaboratori (le urne chiuderanno alle 15) ma parlerà solo quando l’esito del voto sarà chiaro e definitivo.

Ore 14:08 – Basilicata, bocche cucite ai comitati elettorali in attesa dei risultati
In attesa della chiusura dei seggi, alle 15 in Basilicata, dove ieri e oggi si è votato per eleggere il presidente della Regione e rinnovare il consiglio regionale, si cominciano ad animare i comitati elettorali del governatore uscente, Vito Bardi, del candidato del centrosinistra, Piero Marrese, e dell’esponete di Volt, Eustachio Follia, dove, per ora, restano tutti con le bocche cucite. Bardi è arrivato con la famiglia al comitato elettorale a Potenza. Marrese è a casa a Montalbano Jonico, nel primo pomeriggio si sposterà al suo comitato elettorale. Il candidato presidente di Volt, Follia, si trova invece a Matera, sua città di residenza e alla chiusura dei seggi raggiungerà il comitato elettorale nella «città dei sassi», poi nel pomeriggio raggiungerà la sala stampa della Regione a Potenza.

Ore 11:46 – Alle 23 di ieri affluenza del 37,74%
Alle ore 23 di ieri sera era al 37,74 per cento l’affluenza degli elettori lucani alle elezioni regionali in Basilicata. Si può votare anche oggi fino alle ore 15. Nel 2019 l’affluenza alla chiusura dei seggi fu del 53,52 per cento ma quell’anno si votò solo la domenica. In provincia di Matera la prima giornata di voto si è conclusa con un’affluenza del 40,98 per cento (56,03% nel 2019); in provincia di Potenza l’affluenza è stata del 36,31 per cento (52,40 per cento cinque anni fa). A Potenza, alle ore 23 la percentuale è stata del 49,92 per cento (68,79 per cento cinque anni fa); a Matera è stata del 41,66 per cento (nel 2019 fu del 59,89 per cento).

Ore 08:43 – Intanto, a Roma: un punto sulla politica, in attesa del voto in Basilicata
(Luca Angelini)
Le liti interne al Pd
In teoria, candidarsi come capolista dovrebbe servire a compattare gli elettori in una votazione importante, come quella per le Europee. La scelta di Elly Schlein di farlo per il Pd nel Centro Italia e nelle Isole non ha però compattato né il partito, né il fronte anti-Meloni. E ancor di più divide la proposta a sorpresa di inserire il suo nome nel simbolo.
Schlein, alla direzione dem, ha parlato di una candidatura di servizio, spiegando che non andrà a Bruxelles, resterà a Roma «a confrontarsi con Giorgia Meloni e le scelte scellerate del governo». Ma Romano Prodi, ospite di Repubblica, non ha apprezzato: «Non mi dà retta nessuno. Chiedere agli elettori di dare il voto a una persona che di sicuro non ci va a Bruxelles è una ferita alla democrazia», dice.
E Giuseppe Conte alza ancor di più il tiro: «I leader che si candidano ingannano gli elettori». Qui tutti i retroscena, raccontati da Maria Teresa Meli.

Il Movimento e la scritta #pace nel simbolo
A proposito di simboli, Giuseppe Conte ha messo la scritta «#pace» in quello del M5S e si è preso gli strali di Carlo Calenda: «Che vergogna, la strumentalizzazione della parola pace, che in questo caso vuol dire resa a un dittatore fascista. L’essenza del qualunquismo. Disgustoso».

E in Puglia?
Settimana cruciale per il presidente della Puglia, Michele Emiliano. È agli sgoccioli il lavoro per il rinnovo della giunta. Il governatore deve persuadere i riottosi che non vogliono uscire e deve convincere i dubbiosi che non vogliono entrare. Tra questi le «altissime figure» promesse: forse ex magistrati o ex ufficiali delle forze dell’ordine. Così verrebbe incontro alle richieste di Elly Schlein di procedere con un «rinnovamento netto e profondo». In questi giorni, inoltre, Emiliano potrebbe essere chiamato dai magistrati a chiarire i messaggi inviati al suo ex assessore Alfonso Pisicchio, arrestato per una vecchia inchiesta poche ore dopo le dimissioni dall’agenzia regionale Arti. Un atto preteso dal governatore, che avrebbe saputo di una ripresa dell’inchiesta.

Il centrodestra alle prese con il caso Rai-Scurati
Il centrodestra avrebbe di che rallegrarsi delle burrasche all’opposizione, non fosse incappato nella tempesta del caso Scurati. «Ma quale censura, è un caso montato ad arte», tenta di minimizzare il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti.
Non c’è dubbio, però, che il caso del monologo dello scrittore Antonio Scurati sul 25 Aprile, previsto per la trasmissione «Che sarà» di Serena Bortone (su Raitre) e poi bloccato, porta acqua al mulino di chi parla della Rai come di «TeleMeloni». Tant’è che la stessa premier, per provare a smentire ogni intento censorio, si era premurata di pubblicare via social il testo di Scurati.
Ma sono soprattutto le parole dell’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, raccolte qui da Antonella Baccaro, a far capire che la tempesta non è di quelle in un bicchier d’acqua: «Io cerco di far capire ai miei amici che così l’azienda va a sbattere, ma è tutto inutile» ha detto al Corriere. Parole che riecheggiano un altro sfogo finito invece sulla Stampa, in cui Sergio parla di qualcuno che «vuole distruggere la Rai». Senza specificare, permettendo così al sindacato giornalisti Usigrai di denunciarne la vaghezza e chiedergli a chi si riferisca.
«Sono un privato cittadino che legge e scrive libri e, all’improvviso, mi ritrovo al centro di una polemica politico-ideologica accanita, spietata, di attacchi personali, denigratori, che mi dipingono come un profittatore, quasi un estorsore. È doloroso», ha detto ieri Scurati, che ha incassato la solidarietà di molti colleghi scrittori e anche del Nobel per la Fisica, Giorgio Parisi.
Roberto Saviano, intervistato da Marco Imarisio, aggiunge: «Non è mai bello dire io l’avevo detto, ma purtroppo è così, io l’avevo detto. Quando è successo a me, in molti hanno taciuto credendo che si trattasse solo della mia persona». Il post di Giorgia Meloni sembra anche a Saviano un’aggravante: «Quel gesto da parte della presidente del Consiglio è il solito atto intimidatorio, perché indica un privato cittadino, come sempre fa Meloni, additandolo come un suo nemico, ed esercitando a suo favore una sproporzione di potere enorme. È il suo metodo abituale».
E certo non rasserenano il cielo sopra viale Mazzini le parole — sempre nella trasmissione di Serena Bortone — della vicedirettrice del Tg1 Incoronata Boccia sull’aborto: «Stiamo scambiando un delitto per un diritto. Qua si ha paura di dire, perché anche la politica ha paura a dirlo, che l’aborto è un omicidio».

Ore 08:29 – Quando si sapranno i risultati?
Le urne, in Basilicata, resteranno aperte fino alle 15 di oggi: poi si comincerà il conteggio dei voti. Non sono previsti exit poll – i sondaggi realizzati all’uscita dai seggi – né proiezioni: ma lo spoglio dovrebbe comunque concludersi entro la serata di oggi

Ore 07:54 – La terza regione più piccola d’Italia, con una forte rilevanza economica
(Claudio Bozza) La Basilicata è la terza regione più piccola d’Italia (circa 530 mila abitanti), ma ha una fortissima rilevanza economica, perché in questo territorio c’è una delle più grandi riserve di petrolio e gas d’Europa.
Eni e Total, le due principali compagnie estrattive, nel 2023 hanno prodotto oltre 3,5 milioni di tonnellate di greggio. A queste va aggiunto oltre 1 miliardo di metri cubi di gas naturale.
Nella seconda parte della legislatura, quando la pandemia volgeva al termine, la Regione ha chiuso nuovi accordi con le compagnie petrolifere.
Grazie alle royalties, molto più alte rispetto al precedente patto, il governatore Bardi ha lanciato il «bonus gas», che ha consentito di azzerare le bollette (per la quanto riguarda il costo della materia prima) per tutti i residenti.
A pochi giorni dalla elezioni, sempre Bardi ha lanciato anche un «bonus acqua», per alleggerire anche questo tipo di bollette, sempre grazie al petrolio.

Ore 07:42 – Chi sono i candidati alla presidenza della Basilicata
(Claudio Bozza) Chi sono i candidati alla presidenza della Basilicata?

Vito Bardi, 72 anni, governatore uscente sostenuto dal centrodestra unito, a cui si è aggiunto un inedito tandem formato da Italia viva e Azione. Ex generale della guardia di finanza voluto 5 anni fa come candidato da Silvio Berlusconi in persona, punta alla riconferma. E conta di riuscirci con maggiore facilità rispetto ad un mese fa, quando la sconfitta del centrodestra in Sardegna aveva innescato forti tensioni tra FdI, Lega e Forza Italia. La ricandidatura di Bardi era quindi a forte rischio. Poi, complice la bagarre nel centrosinistra con due candidati saltati nel giro di pochi giorni, l’uscente di Forza Italia non solo ha incassato il sostegno del centrodestra unito, ma anche quello dei partiti di Matteo Renzi e Carlo Calenda.
Piero Marrese, 43 anni , presidente della Provincia di Matera, sostenuto da Pd, M5S e dall’Alleanza Verdi-Sinistra (Avs). Il candidato del Pd favorito era Angelo Chiorazzo, imprenditore del mondo delle «coop bianche», vicino a Comunione e Liberazione e sostenuto anche dall’ex ministro della Sanità Roberto Speranza (lucano). Su questo nome non si è però trovato un accordo con il M5S e quindi il «trasversale» Chiorazzo si è fatto da parte. È stato poi il turno di Domenico Lacerenza, primario oculista all’ospedale di Potenza, ma il suo nome è sopravvissuto per meno di 24 ore. Fino al nome di Marrese, appunto, sul quale è arrivato anche l’accordo della sinistra, oltre a Movimento e Pd.
Eustachio Follia, 53 anni, candidato di Volt, già coordinatore regionale del partito paneuropeo: giornalista, si gioca la carta del candidato «extra establishment».

Ore 07:16 – L’attesa per il risultato, lo spoglio nel pomeriggio
(di Virginia Piccolillo, inviata a Potenza) La corsa al seggio, in Basilicata, non se l’aspettava nessuno, ma che si rischi di far peggio delle Regionali del 2019, quando al voto andarono solo il 53% dei votanti, lo si è cominciato a temere già in mattinata e poi nel pomeriggio, quando mancava il 4% degli elettori rispetto alle elezioni precedenti. Non ha votato ieri neanche Vito Bardi, governatore uscente (ricandidato da una coalizione di centrodestra allargato ai renziani e all’ex governatore dem ora calendiano Marcello Pittella) che mira al bis in competizione con Piero Marrese (sostenuto da Pd, M5S, Avs e altre due liste di centrosinistra) e di Eustachio Follia, di Volt. Le urne si riapriranno stamane alle 7 e chiuderanno alle 15 nelle 682 sezioni. E solo dopo lo spoglio, che inizierà immediatamente dopo, si saprà se davvero l’astensione avrà toccato il temuto record negativo di più di un elettore su due.
Intanto la tensione sale. Ieri il centrosinistra ha protestato per un vassoio di dolci per la colazione, portato in un seggio di Lagonegro, che aveva attaccato sopra il santino di un candidato di centrodestra. E dai dati delle due diverse circoscrizioni, Potenza e Matera, i candidati cercano di interpretare a chi giova o chi sarà più danneggiato in caso di astensione alta.
Bardi, nato a Potenza, fa affidamento più sull’area del capoluogo. E può contare su un numero più alto di liste, sette, e di candidati ai 20 posti di consigliere (13 a Potenza e 7 a Matera). Il centrosinistra cerca la rivincita, dopo la sconfitta del 2019 che ha visto interrompersi la sequenza di 24 anni di governo ininterrotto. E guarda con maggiore speranza agli elettori di Matera.
Marrese è sindaco di Montalbano Jonico e presidente della provincia della città dei sassi che ha avuto un risveglio dopo l’anno in cui è stata capitale della cultura e vorrebbe tornare a vedere un governatore della propria circoscrizione. Agli elettori di Matera però punta anche Follia, del partito di sinistra progressista paneuropeo Volt. Già nel tardo pomeriggio di oggi si potrebbero conoscere i risultati.

Ore 07:06 – Iniziato il secondo giorno di voto, seggi aperti dalle 7
Si sono riaperte alle 7 le urne in Basilicata per l’elezione del presidente della giunta regionale e per il rinnovo del Consiglio regionale della dodicesima legislatura. Si vota sino alle 15, subito dopo la chiusura dei seggi inizierà lo spoglio. Ieri nella domenica del voto l’affluenza è stata del 37,74% dei circa 568mila aventi diritto. Per province: in quella di Potenza ha votato il 36,31 per cento degli elettori; in quella di Matera il 40,98 per cento. Nelle due città capoluogo: Potenza 49,92%; Matera 41,66%. Solo alla chiusura delle urne si potrà fare un confronto definitivo di questa tornata elettorale con il risultato di cinque anni fa in cui si registrò un’affluenza del 53,52 per cento. Tre i candidati alla carica di presidente: il governatore uscente Vito Bardi (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Udc, Azione, Orgoglio lucano, La vera Basilicata); Eustachio Follia (Volt); Piero Marrese (Pd, Movimento 5 stelle, Basilicata casa comune, Basilicata unita, Avs-Europa verde-Sinistra italiana-Psi-La Basilicata possibile). Venti i consiglieri da eleggere (oltre al presidente): 13 vengono attribuiti alla circoscrizione di Potenza e 7 a quella di Matera. Non è ammesso il voto disgiunto (candidato di una lista o coalizione e presidente di un’altra), in tal caso il voto è nullo.

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