13 Ottobre 2024

Il governatore: «Le liti nel gruppo di Vannacci? Non ci riguardano. Processo Open Arms? Sono sicuro che finirà con l’assoluzione, Salvini ha solo esercitato il suo ruolo di ministro»

Presidente, il collega Roberto Occhiuto dice che bisogna rallentare, se non fermare, l’iter della legge sull’Autonomia. Che ne pensa?
«Sono 22 anni che si procede lentamente… — risponde Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli-Venezia Giulia — No, siamo in presenza di una legge equilibrata che offre opportunità a tutto il Paese. Semmai, è l’attuale assetto istituzionale che crea differenze tra Nord e Sud».

Si dice anche che il referendum spaccherà il Paese.
«Sono d’accordo che è pericoloso e infatti non ne vedo l’utilità. Ma ricordo che è stato richiesto da molti di quelli che hanno voluto l’inserimento dell’Autonomia in Costituzione. La legge Calderoli va nella direzione auspicata anche da chi aveva firmato preaccordi. Questa mi pare una speculazione partitica».

Ma è davvero una priorità per il Paese?
«Penso di sì. E ricordo, a chi dice che il testo è stato approvato di notte, con una fretta eccessiva, che quel testo è arrivato prima alla Conferenza delle Regioni che in Parlamento ed è stato modificato in quella sede. Non capisco certe polemiche».

Come se le spiega, allora?
«Infatti, ho difficoltà a capirle. Nessuno entra nel merito. Vedo solo propaganda fatta di slogan e falsità. Chi è contro deve avere il coraggio di dire che preferisce un Paese centralista. Sarebbe una posizione rispettabile anche se non condivisibile. Ma andrebbe detto ad alta voce in modo che tutti possano capire quale è la posta in palio».

Nessuna frenata, allora?
«No, e ricordo che le materie non legate ai Livelli essenziali delle prestazioni (Lep) possono essere già richieste e delegate dopo un’intesa con il governo e il via libera del Parlamento. Ma c’è di più…».

Cosa?
«Sui Lep bisogna accelerare perché vanno garantiti a prescindere dall’Autonomia, che tocchi alle Regioni o allo Stato. Purtroppo, oggi anche i secondi non ci sono».

L’Autonomia sarà uno dei temi del raduno di Pontida (domenica 6). Ma con tutti quegli ospiti sovranisti (da Orbán a Wilders), cosa resta del federalismo leghista?
«A Pontida saranno presenti tutti i governatori della Lega che credo ben rappresentino le istanze dei territori. Non deve stupire che siano stati invitati i rappresentati dei partiti alleati in Europa».

La Lega non si sta spostando a destra?
«Guardi, la Lega negli anni è stata raccontata in tanti modi. Ma le battaglie per cui è nata continua a portarle avanti con determinazione».

Salvini applaude il successo della Fpö in Austria mentre Tajani intravede «rigurgiti neonazisti».
«Non si deve demonizzare nessuna forza politica che ha avuto il consenso popolare. Bisogna sempre rispettare i processi democratici ed è sbagliato intromettersi».

La Lega ha lanciato una campagna di solidarietà per Salvini a rischio di condanna nel processo Open Arms. Il segretario è vittima delle «toghe rosse»?
«Ho profondo rispetto per la magistratura. Sono sicuro che il processo finirà con l’assoluzione perché Salvini ha semplicemente esercitato il ruolo di ministro che ha portato avanti con successo il mandato. Qualcuno vuole usare l’inchiesta per abbattere un avversario, ma è pura strumentalizzazione».

Fra dimissioni ed espulsioni, la «stella» Vannacci si sta già appannando?
«Sono questioni di un associazionismo che opera al di fuori dei confini del partito. Ho sempre guardato a queste cose con distacco perché non riguardano la Lega».

Salvini ha detto che «è stanco» e potrebbe lasciare nel 2027. Lei è pronto?
«Non esiste, è una discussione fuori dalla realtà. Tutti siamo impegnati a lavorare per il bene della Lega».

Ha l’impressione che stia riguadagnando consensi?
«Penso di sì perché la vicenda Open Arms ha avuto l’effetto di ricordare agli italiani cosa ha fatto Salvini da ministro dell’Interno».

Nella sua Regione si sta discutendo di consentire il terzo mandato. Lei è favorevole?
«La discussione tocca al Consiglio regionale, io non mi intrometto. Dopodiché, sono favorevole a tutte le modifiche che consentano ai cittadini di decidere se un governatore deve continuare o andare a casa».

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