A fine G7 Giorgia Meloni ha tracciato con la stampa un bilancio del G7 in terra canadese, tra le montagne dell’Alberta

Scongiurare l’ipotesi che l’Iran possa diventare una potenza nucleare, rappresentando così una minaccia non solo per Israele ma per l’intero Occidente. No all’idea – lanciata da Donald Trump – di affidare a Vladimir Putin un ruolo di mediatore nella crisi tra Israele e Iran. Cauto ottimismo sui dazi («soluzione si troverà»). A fine G7 Giorgia Meloni ha tracciato con la stampa un bilancio del G7 in terra canadese, tra le montagne dell’Alberta.

Meloni: Iran potenza nucleare minaccia per tutti
La premier ha rivendicato una forte convergenza tra i leader su dossier cruciali, a partire dalla questione iraniana, oggetto della dichiarazione congiunta finale firmata anche dal presidente americano Trump, nonostante le perplessità iniziali. Meloni ha ribadito la ferma contrarietà all’ipotesi che Teheran si doti dell’arma atomica: «Un Iran potenza nucleare non sarebbe una minaccia solo per Israele, ma per tutti noi». Pur riconoscendo il diritto di Israele a difendersi, Meloni ha insistito sulla necessità di una soluzione negoziata. E sulle parole del cancelliere tedesco Friedrich Merz, secondo cui Israele «sta facendo il lavoro sporco per tutti», la premier ha invitato a leggerle come espressione di una consapevolezza condivisa: «Sappiamo che oggi c’è una minaccia, e bisogna lavorare per disinnescarla».

+«Putin? Una nazione in guerra non media su altra guerra»
Quanto alla proposta – targata Trump – di affidare a Putin un ruolo di mediazione nel conflitto israelo-iraniano, che aveva creato scompiglio alla vigilia del vertice, ha escluso qualunque apertura da parte del G7: «Affidare a una nazione in guerra la mediazione su un’altra guerra non mi sembrerebbe proprio l’opzione migliore».

«Basi a Usa in caso di conflitto? Quando accadrà prenderemo decisioni»
Sul possibile uso delle basi italiane da parte degli Stati Uniti in caso di conflitto armato con l’Iran, Meloni è prudente: «Non è una decisione che si prende così. Valuteremo, se e quando sarà il caso».

Pressing per cessate il fuoco a Gaza
Nel corso dei lavori del summit, la presidente del Consiglio si è fatta promotrice di un’iniziativa per il cessate il fuoco a Gaza, ottenendo il consenso dei partner Ue: «Credo che questa sia il momento giusto per ottenere un cessate il fuoco. È un obiettivo sul quale ho lavorato molto in questi giorni», ha dichiarato, sottolineando la necessità di coinvolgere maggiormente i Paesi arabi, in particolare quelli del Golfo, nella gestione della crisi.

Pieno sostegno a Kiev
Sulla guerra in Ucraina, Meloni ha rinnovato il pieno sostegno a Kiev e al presidente Volodymyr Zelensky, condannando i “brutali” attacchi russi: «Ogni volta che si cerca un passo avanti, la Russia risponde colpendo i civili». E ha aggiunto: «C’è un’ampia disponibilità da parte ucraina per una trattativa, ma zero da parte della Russia». Per questo, ha sottolineato, è necessario «esercitare pressione su Mosca con le sanzioni» e, al tempo stesso, «continuare a sostenere l’Ucraina». La premier ha smentito poi le indiscrezioni secondo cui Trump avrebbe posto un veto a una dichiarazione finale sull’Ucraina, precisando che non era in programma.

Cauto ottimismo sui dazi Usa
Quanto ai dazi americani sulle merci europee, Meloni si è mostrata moderatamente fiduciosa: «C’è un negoziato in corso, e il fatto che ci sia stato un colloquio tra Trump e von der Leyen dimostra la volontà di trovare soluzioni». E ha rivendicato inoltre il ruolo dell’Italia nel favorire un clima costruttivo: «Siamo fieri del lavoro fatto per costruire un confronto franco ma sereno». L’obiettivo resta quello di trovare un accordo entro la scadenza del 9 luglio, scongiurando l’ipotesi di un ’no deal’. Infine, Meloni ha sottolineato il ruolo dell’Italia nella gestione della questione migratoria, affermando che «la ricetta italiana viene presa a paradigma anche da altre grandi nazioni». Una delle sette dichiarazioni del vertice è infatti incentrata sul contrasto ai trafficanti di esseri umani, secondo il principio del “follow the money”, su proposta italiana.

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A.N.D.E.
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