EUROPA/POLITICA
Fonte: La Stampa

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Il vice presidente Viviane Reading commenta l’eventualità di una candidatura di Berlusconi. Capezzone: «Nono sono altrettanto limpide le sue ragioni»

La possibilità che Silvio Berlusconi possa essere candidato alle elezioni Europee come capolista nelle cinque circoscrizioni italiane è sempre più complicata. A gelare oggi le aspettative del Cavaliere ci pensa Bruxelles. È il commissario per la Giustizia Vivienne Reding a stoppare i piani dell’ex premier: «Non entro in questioni nazionali, ma la normativa europea è molto chiara». Affermazione che Forza Italia non accoglie bene e alla quale replica con durezza sia nel sottolineare le ragioni dell’ex premier sia, con Maurizio Gasparri che spiega: «Non esiste un centrodestra senza Berlusconi».

 

La presa di posizione della Commissione Ue comunque non coglie di sorpresa Berlusconi,pronto ad alzare ancora il tiro: proseguo con la mia battaglia – ha ribadito oggi ai suoi uomini – dovrà essere evidente il disegno politico per farmi fuori dai giochi.

 

Nessuna marcia indietro, anzi l’input inviato da Arcore (Berlusconi resterà a Milano anche domani, è atteso nella capitale mercoledì in tarda mattinata) è quello di insistere nel portare avanti la sua candidatura. Una strategia mediatica molto chiara volta, da parte dell’ex capo del governo in primis, a non spegnere i riflettori in vista del 10 aprile, giorno in cui il tribunale di Milano deciderà se affidarlo ai servizi sociali, mandarlo ai domiciliari oppure in carcere. Per domani è atteso il pronunciamento della Cassazione a cui spetterà di confermare o meno i due anni di interdizione dai pubblici uffici come previsto dalla sentenza Mediaset.

Una decisione che l’ex premier attenderà dunque ad Arcore dove oggi è stato impegnato per tutto il giorno in una serie di riunioni con i suoi legali mentre questa sera ha in programma una riunione con alcuni fedelissimi tra cui il consigliere Giovanni Toti.

 

Al rientro nella Capitale l’ex capo del governo ha già convocato il vertice del partito proprio per riprendere in mano il dossier europee. L’idea lanciata da Daniela Santanché di una raccolta delle firme per chiedere la grazia sarebbe stata accolta senza nessuna enfasi da parte dell’ex capo del governo. Si tratta di un’iniziativa autonoma – spiega uno dei fedelissimi di Berlusconi – né il partito né tantomeno i circoli sono stati mobilitati. In realtà, raccontano, l’idea di una mobilitazione in vista del 10 aprile resta tutt’ora in campo ed il Cavaliere aveva intenzione di mobilitare tramite i circoli i militanti azzurri: Si deve fare qualcosa, aveva detto la scorsa settimana in una riunione. Ma certo i tempi non era quelli pensati dalla Santanché.

 

Insomma il pensiero corre ovviamente ai suoi processi, ma questo non impedisce all’ex capo del governo di «dire la sua» anche su Matteo Renzi. Mentre il premier è a Berlino per un incontro con il Cancelliere Angela Merkel, il Cavaliere al termine di un incontro con il presidente del Comitato Economico e Sociale dell’Unione Europea, Henry Malosse dirama una lunga nota in cui ribadisce «l’attenzione» di Forza Italia «al pacchetto di misure messe in campo dal governo ma avverte: «vigileremo perché si trasformino in concreti provvedimenti». Un plauso particolare va poi all’annuncio di «una razionalizzazione della spesa pubblica». Nota dolente invece sono i tagli alla sicurezza su cui l’ex premier esprime «preoccupazione».

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