Il regime di Kim Jong-un non ha perso l’occasione di poter condannare «l’avventurismo di Stati Uniti e Israele» ma sa anche che il suo ex partner di diplomazia teatrale (tre vertici tra 2018 e 2019) è capace di ordinare un «first strike» e dovrà (forse) cambiare tattica. Anche a Sud del 38° parallelo domina l’incertezza: il nuovo presidente sudcoreano ha urgenza di parlare con Trump per ottenere rassicurazioni sull’ombrello difensivo americano
Sono lontani i tempi in cui Donald Trump stringeva la mano a Kim Jong-un promettendogli investimenti in cambio della rinuncia al nucleare. Non è possibile stabilire se il bombardamento americano abbia cancellato o solo rallentato la marcia iraniana verso la Bomba. Una cosa però è certa: l’azione di Trump ha aggiunto caos all’incertezza internazionale. Nella penisola coreana, fronte al momento trascurato di rischi, il regime di Kim Jong-un non ha perso l’occasione di poter condannare «l’avventurismo di Stati Uniti e Israele». È noto che Pyongyang continua a potenziare l’arsenale di armi di distruzione di massa, a dispetto delle sanzioni varate a suo tempo dall’Onu. Il Maresciallo conta proprio su missili e testate nucleari, in continuo sviluppo anche con l’assistenza russa, come polizza di assicurazione sulla propria vita e come deterrente da un ipotetico tentativo di «regime change» architettato a Washington. Ora Kim sa anche che il suo ex partner di diplomazia teatrale (tre vertici tra 2018 e 2019) è capace di ordinare un «first strike» e dovrà (forse) cambiare tattica: la denuclearizzazione del Nord è impensabile, il dialogo potrebbe riprendere, se e quando la Casa Bianca troverà tempo, con obiettivi più modesti e realistici.
Anche a Sud del 38° parallelo domina l’incertezza: il nuovo presidente sudcoreano Lee Jae-myung ha urgenza di parlare con Trump per ottenere rassicurazioni sull’ombrello difensivo americano e disinnescare la guerra dei dazi che coinvolge anche Seul. La scorsa settimana Lee era andato al G7 in Canada proprio per incontrare il leader americano, che però era ripartito prima del previsto. Sperava in una opportunità domani al vertice Nato in Olanda, ma la Casa Blu ha annullato il viaggio dopo aver capito che un colloquio con Trump sarebbe stato impossibile. Eppure, Stati Uniti e Sud Corea devono coordinare una linea per tenere a bada Kim, rafforzato dall’alleanza militare con Putin.