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Fonte: La Stampa
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Solo tagli per abbassare l’Irpef, l’Irap giù del 5%. Delrio: le coperture ci sono L’Istat: nel 2013 il rapporto tra deficit e Pil è in linea con i parametri dell’Ue.

Nella bozza la dichiarazione dei redditi pre-compilata. Ma Palazzo Chigi frena

Sono le ore in cui si limano gli ultimi dettagli. Ma il Def, sostanzialmente, è pronto. «La situazione è molto buona, chiudiamo domani alle 18. Siamo abbastanza avanti», dice Renzi, tra l’incontro con Cottarelli, commissario per i tagli alla spesa, e Padoan, ministro del Tesoro. «Con il lavoro sul Documento siamo in avanti, rimane qualcosa da capire ma la cosa più logica è fare una conferenza stampa domani subito dopo il Cdm, per le sette e mezza», spiega il premier. Sugli stipendi dei manager pubblici «aspettate domani, aspettate» la conferenza stampa di presentazione del Def: «parleremo anche di questo e sarete contenti» dice ai giornalisti. Da quanto emerge da alcune bozze il governo lavora sulla semplificazione degli adempimenti sulle dichiarazioni dei redditi, «fino a prevedere l’invio a domicilio» delle dichiarazioni precompilate, per pensionati e lavoratori dipendenti. Ipotesi che Palazzo Chigi non conferma. Anzi, fonti invitano a diffidare dalle bozze.

 

Delrio fa sapere che «sono state trovate tutte le coperture» e in serata una nota di Palazzo Chigi annuncia che «dalla spending review arriveranno 6 miliardi di euro». Intanto, sul documento, emergono le prime certezze. L’Irpef scenderà con i tagli, l’Irap sarà ridotta solo del 5% nel corso del 2014, visto che l’aumento del prelievo sulle rendite finanziarie scatterà solo dal primo luglio e quindi consentirà di coprire solo la metà di quel 10% di riduzione d’imposta previsto a regime.

 

Il governo lavora con più certezze perché l’Istat ha scattato la fotografia dei conti pubblici italiani confermando che nel 2013 il rapporto deficit/Pil è in linea con i parametri europei, entro il tetto del 3%. In particolare, secondo l’istituto di statistica, il rapporto tra indebitamento netto e Pil, senza le operazioni di swap, è stato pari al 2,8%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto a quello del 2012. La pressione fiscale, nel quarto trimestre dell’anno, è stata pari al 51,5%, in diminuzione di 0,3 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.

 

Nel trimestre l’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil (dati grezzi)si è attestato all’1,1%, inferiore di 0,4 punti percentuali rispetto a quello del corrispondente trimestre del 2012. Il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo e pari a 16,765 miliardi di euro. L’incidenza dell’avanzo sul Pil è stata del 4,1%, inferiore di 0,1 punti percentuali rispetto a quella registrata nel quarto trimestre del 2012. Il saldo corrente è stato positivo e pari a 5,003 miliardi di euro (9,153 miliardi nel corrispondente trimestre dell’anno precedente), con un’incidenza sul Pil dell’1,2%.

Le uscite totali sono diminuite, in termini tendenziali, del 2,2%; la loro incidenza rispetto al Pil è stata del 56,7% (57,9% nel corrispondente trimestre dell’anno precedente). Le uscite correnti si sono ridotte dello 0,1% e quelle in conto capitale del 26,5%. Al netto della spesa per interessi (in flessione del 9,4%) le uscite correnti sono aumentate dell’1,%.

 

Le entrate totali, nel quarto trimestre, sono diminuite, in termini tendenziali, dell’1,4% con un’incidenza sul Pil del 55,7%, inferiore di 0,7 punti percentuali rispetto al corrispondente trimestre del 2012. Nel complesso, lo scorso anno, le uscite totali sono diminuite dello 0,5% rispetto all’anno precedente e il corrispondente rapporto rispetto al Pil è rimasto invariato al 50,6%; le entrate totali sono diminuite dello 0,3%, con un’incidenza sul Pil del 47,7% anch’essa stabile rispetto al 2012.

 

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