POLITICA
Fonte: Corriere della Sera
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Alfano: «Pronti a rompere se il Governo non abbasserà le tasse». Sulle riforme: «Se non ci sarà la maggioranza assoluta dei due terzi, si vada al referendum»

Il ministro Maria Elena Boschi e il ministro dell’Interno Angelino Alfano sono intervenuti entrambi sul tema delle riforme e dei numeri necessari per vararle . «Se Forza Italia dovesse sfilarsi dall’accordo, i numeri per andare avanti ci sarebbero comunque» ha dichiarato Boschi a «L’Intervista» su Sky Tg 24. «Mi auguro ovviamente che continui a contribuire», aggiunge il ministro Boschi, intervistata da Maria Latella. «Se non dovesse succedere la maggioranza ha comunque i numeri per approvare la riforma». Sullo stesso argomento si è pronunciato anche Angelino Alfano (Nuovo Centro Destra): «Siamo convinti che per le riforme la maggioranza e i numeri ci siano. Ma se la maggioranza assoluta non ci sarà, se non ci saranno i due terzi previsti dalla Costituzione, andremo a referendum e le riforme saranno validate dal popolo con il voto», ha detto il ministro durante la sua visita alla fiera Vinitaly.

Il gelo di Alfano: pronti a rotture

«Noi siamo dentro questo governo per accelerare il cambiamento», ha aggiunto Alfano. «Il nostro obiettivo è accelerare la riforma del Senato, di rappresentare come Nuovo Centro Destra il movimento che rende possibile l’accelerazione. Il nostro scopo è diminuire le tasse e tutelare le famiglie: per fare questo, siamo pronti anche a rotture».
Nel corso dell’intervista rilasciata a Sky Tg 24 il ministro Boschi ha scommesso, comunque, sulla tenuta dell’accordo con Forza Italia. «Le parole di Berlusconi di ieri sera vanno in questa direzione». E sul Pd, il ministro Boschi sottolinea: «Il Pd sarà sicuramente compatto al momento del voto, la linea del partito è già stata decisa sia dalla nostra base che dagli organismi del partito». Tornare alle urne a ottobre se non passassero le riforme? «Assolutamente no, siamo determinati ad andare avanti. Non pensiamo a un piano B in caso di fallimento – risponde il ministro Boschi – Stiamo lavorando seriamente, non ci facciamo certo scoraggiare da chi cerca di metterci i bastoni tra le ruote».

Sulla riforma del Senato «non ci sono margini di manovra»

Dopo trent’anni, prosegue il ministro, «forse per la prima volta, c’è qualcuno che le riforme non le promette e basta, ma le realizza, quindi c’è qualcuno che comincia a preoccuparsi…». Il governo «ha mantenuto tutti gli impegni presi» e continuerà a mantenerli. E sui punti principali del pacchetto riforme, prosegue Boschi, a partire dalla riforma del Senato, «non ci sono margini di manovra perché fanno parte dell’accordo iniziale tra i partiti e occorrerebbe rimettere in discussione l’intero impianto delle riforme e della legge elettorale: non credo sia interesse di nessun partito di farlo». La riforma del Senato, ha poi rilanciato il ministro, «è una riforma che piace ai cittadini», aggiungendo che è chiaro oggi che «il bicameralismo perfetto purtroppo non funziona più».

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La polemica con i «professori»

Boschi torna poi sulla polemica con i «professoroni» che si oppongono al ddl del governo: «Io vengo da una famiglia contadina, probabilmente ho in me questa cultura e ne vado orgogliosa – dice il ministro – Come me ci sono tanti cittadini italiani hanno studiato molto e semplicemente si sono stancati di promesse non mantenute, in primis dalla classe politica. Per questo abbiamo cercato di accelerare» sul fronte delle riforme. «Ci sono tanti autorevoli illustri costituzionalisti e professori che rispetto e ascolto come il professore Barbera, Cheli, con cui mi sono confrontata. E molti di loro sostengono questa riforma, la appoggiano – sottolinea il ministro – Ma c’è una parte di professori, per fortuna una minoranza, che ogni volta che si propone un cambiamento si oppone e si comporta come all’università e sale in cattedra per dare i voti agli studenti» senza «accettare che ci sia un’idea diversa dalla loro per riformare il Paese».

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