11 Ottobre 2024

SPECIALE EUROPA

Fonte: La Stampa

esteri

In un’intervista Christodoulakis ricorda: “La Germania non ha incluso gli ospedali nel settore pubblico. La Francia ha deciso che il fondo pensionistico dell’azienda telefonica

statale non appartenesse al perimetro della pubblica amministrazione. Il Belgio ha venduto oro. La Grecia non ha fatto nulla di tutto ciò”.

Un anno fa indirizzò una lettera di fuoco ad Angela Merkel: ”si vergogni”, le scrisse quando la cancelliera dichiarò pubblicamente che era stato un errore far entrare la Grecia nell’euro. Il fatto è che Nicos Christodoulakis è il ministro delle Finanze che fece quel miracolo, che consentì ad Atene di adottare la moneta unica già nel 2001. Troppo presto, secondo molti osservatori autorevoli, “troppo tardi”, sostiene il greco, addirittura.

 

In un’intervista uscita oggi sull’Handelsblatt dal titolo eloquente, “Tutto era legale”, l’economista ateniese sottolinea che il suo Paese avesse già aspettato due anni e che “non era necessario attendere ancora”. Soprattutto, fa capire che se la Grecia ha adottato all’epoca qualche trucco (come i derivati sui cambi) per aggiustare i conti pubblici, anche gli altri partner europei lo hanno fatto, Germania in testa.

 

“Conosco molti paesi che hanno fatto cose molto controverse, compresa la Germania”: senza di esse il gruppo di testa dell’euro sarebbe stato piuttosto striminzito, osserva Christodoulakis. “La Germania non ha incluso gli ospedali nel settore pubblico. La Francia ha deciso che il fondo pensionistico dell’azienda telefonica statale non appartenesse al perimetro della pubblica amministrazione. Il Belgio ha venduto oro. La Grecia non ha fatto nulla di tutto ciò”.

 

Certo, l’economista ammette che la Grecia ha azzerato subito dopo il suo ingresso nella moneta unica il suo avanzo primario e non ha frenato più la spesa pubblica, ma oggi si tratta di capire, precisa, che quelli che vogliono l’uscita della Grecia dall’euro sono anzitutto gli ultraricchi che hanno i loro conti all’estero e approfitterebbero della debolezza della nuova moneta. Christodoulakis è convinto che l’Europa debba finanziare un maxi piano da 100 miliardi di investimenti per aiutare la crescita (17 miliardi per la Grecia). Perché i piani della troika, conclude, sono irrealizzabili. L’ex ministro, infine, è convinto che Atene potrà tornare sui mercati già entro la fine di quest’anno, come già annunciato dal governo Samaras.

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