POLITICA/LEGGE ELETTORALE
Fonte: La Stampa

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Alla Camera le votazioni sulla proposta di Pd-Fi-Ncd avranno inizio il 30

ROMA

Il duello in Commissione affari costituzionali della Camera sulla legge elettorale è iniziato. Il testo di riforma è stato depositato ieri. I partiti avranno tempo fino a domani per suggerire modifiche. Lunedì e martedì è previsto il rush finale dei commissari, all’occorrenza in seduta notturna.

 

I TEMPI

Mercoledì 29 gennaio inizierà la discussione in Aula. Le votazioni avranno inizio il 30. A scrutinio segreto, con i «franchi tiratori» in agguato. Sarà la prima prova del fuoco per Renzi, che può uscirne trionfatore o, come complottano i suoi avversari, con le ossa rotte. Gli alfaniani, in apparenza soddisfatti, hanno sottoscritto il testo base insieme con Pd e Forza Italia. Sulla carta, una vasta maggioranza a prova di scrutinio segreto.

 

5 STELLE ALL’ATTACCO

Chi boccia la proposta di Renzi e Berlusconi è il Movimento 5 Stelle. Questa mattina Beppe Grillo ha incontrato la stampa estera a Roma: «La legge elettorale che stanno facendo “questi due” è per fermare noi che siamo la variabile impazzita». Nel mirino c’è soprattutto il leader del Pd: «Dietro l’ebetino c’è il condannato», tuona Grillo. «Renzi è andato da Berlusconi ad Arcore e il condannato gli ha dettato la linea, si è messo la camicina bianca ed è salito sul camper, scopiazzando il nostro programma». E se l’è presa con Napolitano: «Noi abbiamo preso il 25% poi c’è stato questo `colpettino di Stato´ di Napolitano che si è riunito con due persone una sera e fatto le larghe intese per bloccarci. Ci vedono come una anomalia. Dobbiamo avere a che fare con chi ti dice una cosa in faccia e poi ne vota un’altra». Grillo è tornato alla carica anche contro Speranza: «Si dimetta per il caso del lobbista Tivelli». «Speranza fa un emendamento sulle pensioni d’oro: bellissimo, lo avremmo votato. Ma dopo una telefonata l’emendamento scompare. Abbiamo intercettato la telefonata e fatto espellere il lobbista. Ora dopo il lobbista dobbiamo cacciare il lobbizzato». A stretto giro di posta la replica di Speranza:

A stretto giro di posta replica il diretto interessato. «Da Grillo ancora solo urla e accuse deliranti», ribatte, «Mentre il Pd lavora alle riforme che l’Italia aspetta da vent’anni, il capo dei cinquestelle dopo aver ordinato ai suoi di sottrarsi ad ogni confronto non trova meglio da fare che lanciare insulti e campagne d’odio nei confronti del Pd e dei suoi parlamentari. Non ci faremo intimorire. Non conosco, né ho mai parlato con la persona a cui si riferisce Grillo e ho già dato mandato ai miei legali di querelarlo per le accuse infondate e del tutto strumentali a me rivolte».

 

IL TESTO

La proposta depositata non contiene sorprese rispetto all’impianto concordato sabato da Berlusconi e da Renzi. Manca la clausola «salva-Lega», quella che dovrebbe consentire ai padani di entrare in Parlamento perfino nel caso in cui non scavalcassero il 5 per cento. La postilla non è stata inserita in quanto altri partiti a rischio di sbarramento, in particolare il Nuovo centrodestra, hanno detto no. Però il «salva-Lega» potrebbe essere riproposto in Aula al momento opportuno e sotto forma di emendamento.

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