ECONOMIA
Fonte: Corriere della Sera
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Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, apre all’ipotesi di un reddito sociale. «Deve essere un incentivo sia per il lavoratore sia per l’impresa»

«Il salario minimo visto in un contesto più ampio di misure è uno strumento utile che potrà essere preso in considerazione, magari in futuro». Lo ha detto il ministro dell’EconomiaPier Carlo Padoan a margine della presentazione di un libro. L’esponente del governo ha spiegato che prendere in considerazione il salario minimo, uno dei cavalli di battaglia del Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo, è possibile ma «dipende da dove lo collochiamo e soprattutto cosa vogliamo ottenere da esso».

Doppia funzione

Il salario minimo – ha proseguito – ha due funzioni: quella di garantire il reddito a ciascuno e quella di generare vera occupazione. «Quindi – ha sottolineato – deve essere legato al lavoro e creare incentivo al lavoratore per ricercare lavoro ma anche all’impresa per accettare il lavoro al quel prezzo».

I tempi del «Jobs Act»

Padoan ha affrontato anche il tema del «Jobs Act» e ha spiegato che i tempi per la sua realizzazione «non sono biblici, sono molto rapidi, se mettiamo come sottofondo la storia passata di anni in cui nulla è stato fatto». Le norme che l’esecutivo intende varare, ha poi puntualizzato, non sono solo il decreto legge, bensì «un’operazione di ampio raggio, che riguarda i pilastri del mercato del lavoro». In particolare, il «Jobs Act» si occupa di «accesso al mercato del lavoro, di semplificazione e regolazione dei contratti, che leghi sempre di più la remunerazione alla produttività e l’uso delle risorse a sostegno della disoccupazione, che nel nostro Paese sono usate in modo inefficiente»

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