Principale obiettivo del Dl 212/2023 è quello di evitare che il mancato completamento nei termini previsti dalla legislazione vigente degli interventi edilizi che rientrano nella agevolazione comporti la revoca dei benefici già erogati. Domani con il Sole la Guida sulle novità per la casa

Via libera definitivo del Senato al disegno di legge di conversione del Dl 212/2023 “salva-spese” relative alle agevolazioni fiscali in edilizia, il cosiddetto Superbonus. I voti a favore sono stati 81, i contrari 48, gli astenuti 4. La commissione Finanze di Palazzo Madama ne aveva concluso l’esame il 14 febbraio scorso, conferendo il mandato al relatore, il senatore Giorgio Salvitti, a riferirne all’Assemblea nel testo approvato senza modificazioni dalla Camera il 31 gennaio scorso. Il testo sarebbe scaduto 27 febbraio prossimo.
Principale obiettivo del Dl, composto di quattro articoli, è quello di evitare che il mancato completamento nei termini previsti dalla legislazione vigente degli interventi edilizi che rientrano nella agevolazione comporti la revoca dei benefici già erogati. Il provvedimento mira inoltre a riconoscere ai contribuenti più deboli un contributo per mitigare gli effetti della riduzione del beneficio fiscale nel 2024; a limitare ulteriormente le deroghe al divieto di cessione del credito nelle ipotesi di demolizione e ricostruzione di edifici; a prevedere un obbligo di assicurazione contro il rischio sismico per i contribuenti che abbiano fruito del superbonus per gli interventi effettuati nei Comuni colpiti da eventi sismici verificatisi dal 1 aprile 2009 dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza. Infine il Dl modifica la disciplina della detrazione fiscale per l’eliminazione delle barriere architettoniche prevista dall’articolo 119-ter del decreto legge 34/2020.

Rosso (FI): con Dl aiutiamo famiglie meno abbienti
Confermando il voto a favore di Forza Italia il senatore azzurro Roberto Rosso nel suo intervento ha ricordato che il via libera “evita che il mancato completamento degli interventi del Superbonus possa provocare la revoca dei benefici già erogati: aiutiamo le famiglie meno abbienti, riconoscendo a chi ha un reddito sotto i 15mila euro un contributo per compensare la riduzione del bonus da 110% a 70% nel 2024”. La maggioranza ha centrato l’obiettivo di “aiutare chi si è trovato in mezzo al guado, mediando e trovando un equilibrio tra aiuti e disponibilità finanziarie. Adesso dobbiamo pensare al futuro”.

Fina (Pd): il decreto è un pasticcio
“Sul superbonus il Governo ha messo in campo la più grande operazione di propaganda degli ultimi decenni. Una narrazione demolitoria per ragioni ideologiche contro una misura a favore della transizione ecologica”. Così nel suo intervento in discussione generale il senatore del Pd Michele Fina. “Raccontare il superbonus come un grave buco di bilancio – ha sottolineato Fina – è servito al Governo come alibi per giustificare una manovra finanziaria del tutto insufficiente. Ma la verità è che a fronte di circa 190 miliardi di impatto sui conti pubblici sono più dell’ottanta per cento le risorse recuperate a valere di IRPEF, Iva e entrate indirette, recupero dell’evasione e aumento dell’occupazione. Il decreto in discussione non risolve nessuno dei problemi in campo e aver respinto le richieste della filiera delle costruzioni per una proroga breve ovvero per un Sal straordinario, arrecherà danni irreversibili al comparto”.

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