13 Dicembre 2024

Sei vicepresidenti e 20 commissari fanno parte della nuova Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen per il suo secondo gabinetto. A fare la parte del leone sono i commissari riconducibili al gruppo parlamentare dei Popolari europei (Ppe), seguiti da Socialisti e democratici (S&D) e dai liberali di Renew Europe. Ci sono però anche due membri che si collocano fuori dal perimetro della cosiddetta “maggioranza Ursula”: l’italiano Raffaele Fitto (Conservatori e riformisti, Ecr) e l’ungherese Olivér Várhelyi (Patrioti per l’Europa). Di seguito l’identikit dei commissari e delle loro deleghe.

Teresa Ribera (Spagna, S&D)
Vicepresidente esecutiva transizione verde e concorrenza.
Da sempre sostenitrice di un’azione ambiziosa per il clima, Teresa Ribera è ministro spagnolo per la transizione ecologica dal 2018 e ha accelerato il passaggio del Paese all’energia pulita. Cinquantacinque anni, due figlie, Ribera avrà il compito di garantire parità di condizioni economiche nel mercato unico europeo. Come il capo dell’antitrust uscente Margrethe Vestager, è probabile che tra i suoi compiti ci sia anche quello di tenere a freno le Big Tech.

Raffaele Fitto (Italia, Ecr)
Vicepresidente esecutivo con delega alle Riforme e alla Coesione
Prima di entrare nella nuova commissione, con la carica di vicepresidente esecutivo con delega alle Riforme e alla Coesione, dal 22 ottobre 2022 è stato ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR nel governo Meloni e, dal 10 novembre 2022, anche con delega al Sud. È stato europarlamentare dal 20 luglio 1999 al 20 giugno 2000 e dal 1º luglio 2014 al 12 ottobre 2022, presidente della Regione Puglia dal 19 maggio 2000 al 27 aprile 2005 e ministro per le regioni e la coesione territoriale dall’8 maggio 2008 al 16 novembre 2011 nel governo Berlusconi IV.

Stéphane Séjourné (Francia, Renew Europe)
Vicepresidente esecutivo politica industriale
Il ministro degli Esteri francese è stato aggiunto alla squadra dopo che Thierry Breton si è dimesso dalla Commissione uscente. Sejourne, 39 anni, è un fedelissimo del presidente Emmanuel Macron, di cui era consigliere quando l’attuale capo dello Stato francese era ministro dell’Economia, dal 2014 al 2016. Sejourne presiede il partito di Macron, Renaissance, ed è stato anche membro del Parlamento europeo, alla guida del gruppo centrista Renew Europe.

Kaja Kallas (Estonia, Renew Europe)
Vicepresidente, Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune
Premier dal 2021 al 2024 Kallas, 47 anni, ha sfruttato la sua posizione di primo ministro dell’Estonia per diventare uno dei più accesi critici della vicina Russia tra i leader europei, e uno dei più convinti sostenitori delle richieste di adesione dell’Ucraina all’Unione Europea e alla Nato. Sotto la sua premiership, il Paese baltico di 1,4 milioni di abitanti è diventato uno dei maggiori donatori militari pro-capite dell’Ucraina. Nel febbraio di quest’anno, la polizia russa l’ha inserita in una lista di ricercati per aver permesso la distruzione di monumenti di epoca sovietica in Estonia.

Henna Virkkunen (Finlandia, Ppe)
Vicepresidente esecutiva sovranità tecnologica, sicurezza informatica e digitalizzazione
Cinquantadue anni, è europarlamentare dal 2014. È membro della commissione per l’industria, la ricerca e l’energia, nonché membro sostituto della commissione per i trasporti e il turismo. È stata nominata, tra gli altri dossier, relatrice ombra del Digital Single Market Act. Membro del Partito della Coalizione nazionale, prima di essere eletta al Parlamento europeo, Virkkunen ha ricoperto incarichi ministeriali in Finlandia.

Roxana Mînzatu (Romania, S&D)
Vicepresidente esecutiva per le competenze (miglioramento della competitività e della produttività, istruzione
Eletta quest’anno al Parlamento europeo, 44 anni, dopo aver lavorato come manager alla gestione di progetti dell’Unione europea, è stata eletta alla Camera dei deputati rumena nel 2016. Nel 2019 è stata nominata ministra dei Fondi europei e, dal 2022, ha ricoperto l’incarico di coordinatrice del Dipartimento per la valutazione integrata e il monitoraggio dei programmi finanziati con fondi pubblici ed europei della Segreteria generale del governo rumeno.

Maros Sefcovic (Slovacchia, S&D)
Commissario commercio e sicurezza economica, relazioni interistituzionali.
Ex diplomatico, ambasciatore della Slovacchia in Israele e nell’Unione europea il 58enne Sefcovic è commissario dal 2009, da ultimo responsabile delle relazioni con le altre istituzioni Ue. Si è occupato del dossier Ue-Regno Unito, contribuendo a migliorare i rapporti bilaterali e a siglare l’accordo quadro di Windsor. Il commissario slovacco si è anche occupato delle relazioni della Ue con la Svizzera, cercando di incoraggiare Berna ad accettare un accordo più ampio che regoli i suoi legami economici con l’Unione europea.

Valdis Dombrovskis (Lettonia, Ppe)
Commissario economia e produttività, attuazione e semplificazione
L’ex primo ministro e ministro delle Finanze lettone, 53 anni, ricoprirà il terzo mandato da commissario, finora incentrato sui servizi finanziari e sull’economia Ue. Negli anni a Bruxelles, si è occupato anche del dossier commerciale, cercando di allentare le tensioni commerciali transatlantiche durante la prima presidenza statunitense di Donald Trump. Dombrovskis manterrà il dossier economia e sarà incaricato di cercare di ridurre o semplificare la miriade di regolamenti e direttive Ue.

Dubravka Šuica (Croazia, Ppe)
Commissario Mediterraneo
Europarlamentare dal 2013, Dubravka Šuica, 67 anni, è stata vicepresidente per la democrazia e la demografia nella prima Commissione von der Leyen. Nell’attuale legislatura, come commissario con delega al Mediterraneo, Šuica collaborerà principalmente con l’Alto rappresentante Kaja Kallas e sarà responsabile per la realizzazione di un nuovo patto per il Mediterraneo. Manterrà anche la delega sulla demografia.

Olivér Várhelyi (Ungheria, Patrioti per l’Europa)
Commissario salute e benessere degli animali.
Commissario con delega al vicinato e all’allargamento nella precedente Commissione, il 52enne Várhelyi, per quattro anni rappresentante permanente dell’Ungheria presso la Ue, è stato al centro delle polemiche e contrapposizioni tra gruppi politici dell’Europarlamento in sede di audizioni. Al suo incarico, anche in quanto esponente di un governo – quello di Orbàn – con posizioni controverse su diversi temi, saranno sottratte le competenze sui diritti riproduttivi, sulla salute mentale, sulla resistenza antimicrobica, sulla gestione delle crisi e sull’Agenzia per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie.

Wopke Hoekstra (Paesi Bassi, Ppe)
Commissario clima e crescita pulita
Hoekstra è stato commissario Ue per il clima dall’ottobre 2023 e continuerà a ricoprire questo ruolo. L’aggiunta di “crescita pulita” nel suo portafoglio è un’indicazione della spinta europea a produrre green. Quarantotto anni, padre di quattro figli, ha un background variegato, avendo lavorato presso l’azienda petrolifera Shell (il che è stato fonte di polemiche e discussioni già al momento della prima nomina a commissario per il clima) e la società di consulenza McKinsey, oltre ad essere stato ministro delle Finanze e degli Esteri in Olanda.

Andrius Kubilius (Lituania, Ppe)
Commissario difesa e spazio
Due volte premier lituano, dal 1999 al 2000 e dal 2008 al 2012, Kubilius, 67 anni, durante entrambi i mandati ha portato avanti riforme dolorose, tra cui tagli alla spesa e aumenti delle tasse, per far fronte alla crisi economica. Membro del Parlamento europeo dal 2019, come commissario alla difesa il suo compito sarà quello di far cooperare i governi europei e le aziende produttrici di armi per ridurre la frammentazione del settore e aumentare la capacità di produzione.

Marta Kos (Slovenia, Renew Europe)
Commissario allargamento e vicinato
Campionessa di nuoto e poi giornalista, Marta Kos, 59 anni, è stata ambasciatrice della Slovenia in Germania (dal 2013 al 2017) e poi in Svizzera e Liechtenstein (dal 2017 al 2021. Il suo percorso verso Bruxelles è stato accidentato, dopo che il primo candidato scelto dalla Slovenia, Tomaž Vesel, si è ritirato su pressione di Ursula von der Leyen, che voleva più donne nella sua squadra di vertice, e le perplessità avanzate dal Parlamento sloveno. Il suo portafoglio per l’allargamento è tuttavia tra i più delicati, con Paesi come l’Ucraina, la Moldavia e l’Albania in lizza per entrare nella Ue.

Jozef Síkela (Repubblica Ceca, Ppe)
Commissario partenariati internazionali
Cinquantasette anni, ministro dell’Industria e del Commercio della Repubblica Ceca nel governo Fiala dal 17 dicembre 2021, ha svolto un ruolo chiave nel coordinare la risposta dell’Europa all’impennata dei prezzi dell’energia dopo l’invasione russa dell’Ucraina, visto che Praga ricopriva nella seconda metà del 2022 il ruolo di presidente di turno della Ue. Quell’esperienza ha spinto il banchiere Síkela nella squadra di von der Leyen, dove supervisionerà i partenariati internazionali. Tra i suoi compiti, promuovere il programma di sviluppo infrastrutturale Global Gateway da 300 miliardi, la risposta europea alla Belt and Road cinese.

Costas Kadis (Cipro, Ppe)
Commissario pesca e oceani
Biologo della cipriota Frederick University, Kadis, 57 anni, è approdato alla politica da indipendente, ricoprendo per tre volte l’incarico di ministro: prima della Sanità (2007-2008), poi dell’Istruzione (dal 2014 al 2018), infine dell’Agricoltura e dell’Ambiente (dal 2023 ad oggi). Nella sua audizione da commissario designato ha delineato una visione ambiziosa (e non semplice da perseguire) per il futuro della pesca in Europa, che punta a bilanciare redditività, sostenibilità e protezione ambientale.

Maria Luís Albuquerque (Portogallo,. Ppe)
Commissario servizi finanziari e unione degli investimenti
Albuquerque, 57 anni, si è distinta per aver attuato una rigida disciplina di bilancio da ministra delle Finanze nel 2013- 2015, durante la crisi del Portogallo- Successivamente ha lavorato per Arrow Global, gestore di fondi europei, e per Morgan Stanley Europe, in entrambi i casi come direttrice non esecutiva: ruoli professionali che hanno suscitato dubbi su possibili conflitti di interesse, ma che non hanno comunque bloccato la sua investitura. Gestirà l’influente portafoglio dei servizi finanziari e dovrà sbloccare gli investimenti privati nell’ambito dei piani per la creazione di un’unione dei risparmi e degli investimenti.

Hadja Lahbib (Belgio. Renew Europe)
Commissario gestione delle crisi e uguaglianza
Giornalista e presentatrice televisiva, 54 anni, dal 2022 è ministro degli Esteri e del Commercio estero del Belgio, ruolo nel quale ha gestito, secondo i più, con autorevolezza, la presidenza belga dell’Unione. Alle competenze già previste dal suo portafoglio, ne sono state aggiunte altre, sottratte al commissario ungherese Várhelyi, compresa la supervisione dell’Agenzia per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie.

Magnus Brunner (Austria, Ppe)
Commissario affari interni e migrazione
Come ministro delle Finanze austriaco (dal 2021 ad oggi), il fiore all’occhiello del 52enne Brunner è stata una legge per contrastare la cosiddetta “progressività a freddo”, in base alla quale i contribuenti scivolano verso fasce di reddito più alte a causa dell’inflazione. In generale, come ministro ha attuato le classiche politiche conservatrici. L’affidamento al politico austriaco del cruciale portafoglio della migrazione, ha creato diversi malumori in Europa, sia per la sua inesperienza nel settore, sia per la tradizionale linea dura dell’Austria in materia migratoria.

Jessika Roswall (Svezia, Ppe)
Commissario ambiente, resilienza idrica, economia circolare competitiva
Cinquantadue anni, avvocato di formazione e ministra per gli Affari europei nel governo svedese di Ulf Kristersson, si appresta ad assumere un portafoglio che sembra perdere slancio rispetto alla legislatura del Green Deal. Nell’audizione di conferma si è impegnata a lanciare un pacchetto sull’economia circolare, che comprenderà misure per stimolare il mercato unico dei rifiuti e dei materiali riciclati, garantendo al contempo una produzione pulita e sostenibile, ma gli eurodeputati di destra sperano che la nomina di un’esponente liberalconservatrice possa bilanciare le inclinazioni più di sinistra della spagnola Teresa Ribera.

Piotr Serafin (Polonia, Ppe)
Commissario bilancio, antifrode e pubblica amministrazione
L’ambasciatore della Polonia presso l’Unione europea, 54 anni, è stato capo di gabinetto del premier Donald Tusk quando era presidente del Consiglio europeo nel periodo 2014-2019. È stato anche segretario di Stato dal 2008 al 2014 durante il primo mandato di Tusk come primo ministro polacco. Il suo compito principale sarà quello di redigere il prossimo bilancio settennale dell’Ue; un compito molto complesso e politicamente delicato, nel quale Serafin potrebbe mettere a frutto la sua esperienza come vice capo di gabinetto del commissario al bilancio Janusz Lewandowski, che lavorò al budget Ue 2014-2020.

Dan Jørgensen (Danimarca, S&D)
Commissario energia e politiche abitative
La Danimarca mirava a insediare nella nuova Commissione un forte sostenitore dell’azione per il clima. Jorgensen, 49 anni, socialista e parlamentare europeo dal 2004 al 2013, da ministro danese per il clima e l’energia è stato l’artefice delle leggi che hanno impegnato il Paese a ridurre le emissioni del 70% rispetto ai livelli del 1990 entro 10 anni e a eliminare gradualmente l’estrazione di petrolio e gas dal Mare del Nord. Oltre a occuparsi di investimenti in energia pulita e riduzione delle dipendenze energetiche Ue, sarà il primo commissario per l’edilizia abitativa.

Ekaterina Zaharieva (Bulgaria, Ppe)
Commisario startup, ricerca e innovazione
Vicepremier e ministra degli Esteri dal 2017 al 2021, dopo aver già ricoperto ruoli ministeriali, la 49enne Zaharieva è una politica esperta, anche se le manca un background specifico nell’ambito della ricerca e dell’innovazione, o di ciò che sembra necessario per promuovere lo sviluppo di start-up basate sulla tecnologia. Presentando la sua squadra di commissari, Ursula von der Leyen ha affermato che la Zaharieva contribuirà a garantire chela Ue investa in modo più mirato sulle priorità strategiche e sull’innovazione.

Michael McGrath (Irlanda, Renew Europe)
Commissario democrazia, giustizia e Stato di diritto
Esponente del partito di centrodestra irlandese del Fianna Fail, 49 anni, McGrath è stato negli ultimi 4 anni prima ministro della Spesa pubblica e poi delle Finanze. Quarantotto anni, commercialista di formazione, è stato descritto come “imperscrutabile” o non disposto a farsi coinvolgere in giochi politici. Assumerà il delicato incarico relativo al rispetto dello Stato di diritto e alla protezione dei consumatori e dei dati in un’era sempre più digitale.

Apostolos Tzitzikostas (Grecia, Ppe)
Commissario trasporti sostenibili e turismo
Classe 1978, proveniente da una delle famiglie più ricche della Grecia settentrionali, è entrato in politica nel 2007, eletto in Parlamento con i conservatori di Nea Dinokratia. Governatore della regione della Macedonia dal 2014, è stato presidente del Comitato europeo delle regioni dal 2020 al 2022. Con il suo incarico la Grecia ha ottenuto il portafoglio dei trasporti che chiedeva, considerando anche che è il primo Paese armatore al mondo, responsabile del 20% della capacità di carico globale.

Christophe Hansen (Lussemburgo, Ppe)
Commissario agricoltura e alimentazione
Quarantadue anni, europarlamentare dal 2018, Hansen è stato rapporteur delle raccomandazioni del Parlamento europeo del 18 giugno 2020 sui negoziati per un nuovo partenariato con il Regno Unito dopo la Brexit. Figlio di un agricoltore, gestirà il delicatissimo portafoglio incaricato di sovrintendere a un settore che ha duramente contestato la politica del primo gabinetto von der Leyen. A lui anche il compito di concretizzare la promessa di Ursula von der Leyen di una “visione” per il futuro dell’agricoltura dell’Ue entro 100 giorni dal suo insediamento.

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