ECONOMIA
Fonte: La Stampa
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Gli acquisti scendono a 55 miliardi di dollari al mese: un taglio di 10 miliardi

WASHINGTON

La Federal Reserve prosegue sulla via del “tapering” riducendo di altri dieci miliardi di dollari gli acquisti mensili di bond di stato e titoli legati ai mutui, ora scesi a quota 55 miliardi.

 

Nella sua prima sessione da presidente della Federal Reserve, Janet Yellen invia un segno di continuità rispetto alla strada intrapresa dal suo predecessore, Ben Bernanke, in particolare sulla progressiva riduzione degli aiuti all’economia. Segno di una fiducia nella ripresa americana nonostante la Banca centrale abbia ridimensionato le stime di crescita per l’anno in corso e quelli a venire. Il Pil 2014 dovrebbe crescere fra il 2,8% e il 3,0%, meno del 2,8-3,2% precedentemente stimato. Nel 2015 la crescita dovrebbe attestarsi al 3,0-3,2%, meno del 3,0-3,4% previsto in dicembre, mentre nel 2016 il Pil crescerà del 2,5-3,0%, contro il 2,5-3,2% stimato alla fine dello scorso anno. In ogni caso i segnali sono di sostenibile progresso e questo rincuora i governatori che lasciano i tassi di interessi fermi alla forbice 0-0,25%, ma che per la grande maggioranza sono convinti che ci sarà un ritorno a manovre sui Fed Fund già nel 2015.

 

Tanto che dalle prime indicazioni emerse nel comunicato del Fomc, il braccio esecutivo della Fed, sembra che il rigoroso riferimento alla soglia di disoccupazione del 6,5%, quale condizione sine qua non per operare sui tassi, non ha più quella centralità che aveva nei precedenti bollettini usciti da Constiution Avenue. Con tutte le cautele del caso e, soprattutto confidando che tensioni esterni non possano inficiare lo sforzo di ripresa Usa, si intravede l’inizio di una nuova fase dopo l’agonia e il conseguente torpore causati dalla peggiore crisi finanziaria della storia a noi contemporanea.

 

Wall Street, che aveva aperto piatta, peggiora la performance. Il Dow Jones perde lo 0,48% a 16.257,97 punti, il Nasdaq cede lo 0,42% a 4.314,97 punti e lo S&P 500 cala dello 0,46% a 1.863,69 punti. I titoli di Stato americani aumentano le perdite con il rendimento del benchmark decennale in rialzo al 2,7%. Si rafforza il dollaro con l’euro sui minimi intraday a quota 1,3884.

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