ECONOMIA

Fonte: La Stampa

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Nei primi 11 mesi il calo è del 3,1%. Gli analisti: «Ormai la ripresa è partita»

La produzione industriale a novembre segna la prima crescita annua dopo 26 mesi di cali ininterrotti, registrando un aumento dell’1,4%.

L’Istat certifica così un dato atteso, il ritorno alla crescita dell’industria dopo oltre due anni di discesa senza pausa. L’ultimo dato positivo, su base annua, risaliva infatti ad agosto del 2011. L’inversione di tendenza era stata annunciata da diversi analisti ed era stata anticipata dai dati sulla fiducia delle imprese. Inoltre già da qualche mese si erano notato un rallentamento della caduta in termini tendenziali, mentre su base mensile la produzione si è scrollata di dosso il segno meno già da agosto.

Guardando ai principali raggruppamenti d’industria a novembre l’indice destagionalizzato registra una sola variazione negativa nel comparto dei beni di consumo (-1,1%). Aumentano invece i settori dell’energia (+1,3%), dei beni intermedi e dei beni strumentali (entrambi +0,9%).

Nel dettaglio, rispetto a novembre del 2012, la produzione segna i maggiori rialzi per i prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+10,8%), per la fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+10,5%) e per i mezzi di trasporto (+10,3%). Le diminuzioni più forti si registrano nell’attività estrattiva (-10,2%), nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-5,7%) e nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-4,0%).

 

I dati Istat di oggi certificano «che nell’industria la recessione è finita e sembra avviata una fase di ripresa», dice Paolo Mameli, senior economist del Servizio Studi di Intesa Sanpaolo, notando peraltro che «il livello dell’output resta di quasi un quarto inferiore ai massimi pre-crisi». Mameli stima un aumento dell’1% congiunturale nell’ultimo trimestre del 2013 e si tratterebbe dell’incremento più forte da oltre tre anni: «Un segnale coerente con la nostra idea di un ritorno ad una crescita positiva del Pil già nello scorcio finale dello scorso anno»

 

 

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