Giancarlo GIORGETTI

Il ministro dell’Economia: a breve il Def, avrà una conformazione più leggera

«Essendo terminata a fine 2023 la sospensione del Patto di stabilità e crescita introdotta a seguito della pandemia e prorogata per via della crisi energetica, in base all’indebitamento netto registrato dall’Italia lo scorso anno (7,2% del Pil secondo le prime stime Istat) è scontato che la Commissione europea raccomanderà al Consiglio di aprire una procedura per disavanzo eccessivo nei confronti del nostro come di diversi altri Paesi». Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in audizione alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato sulla riforma della governance economica Ue.

Giorgetti: a breve Def, avrà conformazione più leggera
Il ministro dell’Economia ha poi confermato che il Documento di economia e finanza «a breve verà presentato al Parlamento. In base alle istruzioni della Commissione avrà probabilmente una conformazione leggermente diversa rispetto al passato, sicuramente più leggera».

«Nel Def ci saranno numeri interessanti»
Nel Def «ci saranno numeri interessanti comunque» ha detto il ministro dell’Economia rispondendo ai cronisti a margine dell’audizione alla Camera. «Un po’ di suspance», ha aggiunto a chi lo incalzava chiedendogli se il debito sarà inferiore a quello 2023. «Noi facciamo le cose in base alle istruzioni che abbiamo ricevuto – ha aggiunto -, in un contesto in cui tutte queste regole non sono ancora declinate e precisate e non si possono applicare, ma questo era facilmente prevedibile, data la complessità delle medesime e la situazione complessa di natura esterna».
«La fisionomia» del nuovo Piano fiscale-strutturale e del Rapporto di monitoraggio annuale previsti dalle nuove regole Ue «comporterà la necessità di rivedere le disposizioni che disciplinano la tempistica e i contenuti del Documento di economia e finanza», ha detto Giorgetti. «A livello europeo – ha spiegato -, la definizione delle informazioni di dettaglio dei due nuovi documenti è ancora in via di elaborazione. In particolare, dai programmi di lavoro dei comitati tecnici emerge che un nuovo Codice di condotta sarà divulgato non prima della fine dell’anno in corso. Una tempistica simile è inoltre prevista per la guidance definitiva sul Rapporto di monitoraggio e, infine, per gli adeguamenti che si renderanno necessari alle linee guida per il Documento programmatico di bilancio».
Il Def «che sarà a breve presentato sarà, quindi – ha spiegato -, l’ultimo sottoposto al vostro esame, dal momento che la prima e la terza sezione – rispettivamente, Programma di Stabilità e Programma nazionale di riforma – saranno rispettivamente assorbiti dal Piano fiscale-strutturale di medio termine e dal Rapporto di monitoraggio. Quanto alla seconda sezione e agli allegati al Def attualmente previsti, abbiamo avviato una riflessione sui contenuti ancora necessari e sui documenti nei quali declinarli».

«Sostituire crediti imposta con misure controllabili»
«Se da un lato appare oramai necessario sostituire alcuni istituti ampiamente utilizzati, quali i crediti di imposta, con tipologie di intervento effettivamente controllabili, come ad esempio contributi, le amministrazioni – ha rimarcato Giorgetti – dovranno strutturare sistemi capaci di fornire tempestivi monitoraggi della spesa e strumenti di verifica dell’efficacia delle politiche pubbliche finanziate. Solo in tal modo si potrà garantire il pieno rispetto del percorso di spesa netta previsto dal Piano fiscale-strutturale ed evitare interventi di correzione ex post».

«Debito richiede massima ponderazione risorse»
Il livello del debito pubblico italiano, ha sottolineato Giorgetti, «per evidenti ragioni di sostenibilità, richiede la massima ponderazione delle risorse da destinare alle singole politiche pubbliche e, oramai, l’innegabile necessità di misurare e monitorare gli effettivi benefici di ogni singola spesa».

«Commissario Ue? Mia indisponibilità già 5 anni fa»
Giorgetti ha anche risposto ai cronisti sull’ipotesi che dopo giugno possa andare in Europa a fare il commissario. «Chi mi conosce sa che 5 anni fa manifestai la mia indisponibilità a chi me lo propone. Quindi a me non me ne frega niente, dopodiché i ministri ci sono, cambiano, che ne so io» ha detto. «Potrei andare a sostituire Allegri se lo cambiano, ma non mi prendono mai, a far quei mestieri lì belli dove si guadagna tanto», ha proseguito ironico.

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