13 Dicembre 2024
roma citta

Su 231 misure 13 saranno stralciate, due sono concluse e 57 sono avviate. Il 9 maggio Papa Francesco leggerà la bolla d’indizione

Il 24 aprile alle ore 16.30 mancheranno otto mesi esatti all’apertura della Porta Santa di San Pietro con cui il Papa darà ufficialmente il via al Giubileo 2025. Trentacinque settimane per accelerare su tutti i fronti, dalla realizzazione delle opere alla messa a punto dei dispositivi di sicurezza per garantire la migliore accoglienza agli almeno 32 milioni di pellegrini attesi.
L’aggiornamento sullo stato di avanzamento dei lavori è arrivato martedì scorso dal commissario straordinario, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, alla 13esima riunione della cabina di regia convocata a Palazzo Chigi dal sottosegretario Alfredo Mantovano. E si può riassumere con una percentuale – 27% – che indica quanti interventi sono al momento conclusi (+2) o in corso (57) sui 218 previsti dall’ultima rimodulazione, al netto di 13 di cui è stata chiesta la cancellazione dal programma. In gioco restano le stesse somme: 2,9 miliardi, a cui si aggiungono i 500 milioni della misura Pnrr Caput Mundi che, con la rimodulazione del Piano negoziata con la Commissione Ue, si è vista accordare uno sconto per il 2024. È stato infatti dimezzato da 200 a 100 il numero di siti archeologici e culturali da riqualificare almeno al 50% entro fine anno.
Che Roma sia un cantiere a cielo aperto non può sfuggire. Il tema è quanto lo sarà ancora a dicembre. La scommessa è in pieno svolgimento. All’unico intervento che risultava già concluso a febbraio (arresto del degrado e messa in sicurezza della zona dove dovrà sorgere l’area eventi a Tor Vergata presso le Vele della Città dello Sport) si è aggiunto un target procedurale: la conclusione del concorso di progettazione per la nuova passeggiata archeologica dei Fori imperiali.
Per il resto, a parte i 57 interventi in corso (quasi raddoppiati rispetto ai 32 di febbraio), sono date in fase di «imminente avvio» entro maggio altre 44 misure. Ulteriori 18 risultano in gara, sette in progettazione con lavori già affidati, 90 in progettazione senza affidamenti. A questo pacchetto si aggiungono i lavori previsti dai Dpcm dedicati alla sanità e all’Ares 118, tutti in fase di progettazione.
Dove si cerca di correre di più è naturalmente nella zona intorno al Vaticano, dove insiste l’opera più complessa affidata ad Anas: il sottovia di Piazza Pia (70 milioni), che consentirà la pedonalizzazione del percorso da Castel Sant’Angelo a San Pietro. Il cantiere è stato aperto a fine agosto, sono in corso i lavori per spostare due collettori fognari e sta per iniziare lo scavo del nuovo sottovia. L’obiettivo è concludere l’opera entro l’8 dicembre. Partiti anche i restyling del percorso Via Ottaviano-San Pietro (4 milioni) e di quello via Stazione San Pietro-Passeggiata del Gelsomino, mentre entro fine mese dovrebbero decollare i lavori per il sottopasso pedonale di via Gregorio VII. Ancora nel quartiere Prati, è cominciata la riqualificazione delle pavimentazioni storiche che dovrebbe concludersi entro l’estate. Sempre a inizio aprile è stato aperto il cantiere per riqualificare la piazza su cui affaccia la basilica di San Giovanni: il cronoprogramma è rispettato.
Servono tre mesi in più, invece, da settembre a dicembre, per il ripristino del Ponte dell’Industria tra Ostiense e Marconi, colpito da un incendio a ottobre 2021. Ma preoccupano di più i lavori sulla linea A della metro: il servizio Ottaviano-Battistini dall’8 aprile chiude alle 21 per permettere la conclusione del rinnovo dell’armamento entro fine anno. E la riqualificazione di 27 stazioni comporta altri disagi. La promessa, però, è che entro dicembre saranno almeno finite Cipro, Spagna e Ottaviano. Gli altri cantieri avviati riguardano l’ambito del Tevere e sono affidati alla società Giubileo 2025. Non è ancora chiaro cosa sarà degli interventi le cui gare sono andate deserte: la stazione Pigneto sembra essere ormai fuori dal programma, per il deposito tram Centro Carni – Via Severini si aspetta la nuova scadenza delle offerte il 29 aprile. Sul resto delle opere stradali e ferroviarie il sottosegretario ai Trasporti, Tullio Ferrante, ha sottolineato i «miglioramenti, soprattutto per quanto riguarda le competenze di Anas e Rfi».
Il quadro aggiornato degli interventi arriverà con il settimo Dpcm Giubileo, che si aggiungerà agli ultimi appena sfornati: quello con il riparto dei 458 milioni per l’accoglienza (si veda l’articolo in pagina) e quello su Piazza Risorgimento (14 milioni), dal cui progetto è stato eliminato il parcheggio interrato. Ha mostrato ottimismo monsignor Rino Fisichella, pro-prefetto del dicastero per l’evangelizzazione della Santa Sede e delegato all’organizzazione del Giubileo. «Dal punto di vista strutturale – ha sottolineato mercoledì – Roma si sta preparando a marce forzate. Sarà pronta». La prossima tappa sarà il 9 maggio, quando alle 17.30, durante la celebrazione dei Secondi Vespri a San Pietro, Papa Francesco leggerà la bolla di indizione del Giubileo 2025. Il sigillo ufficiale all’Anno Santo.

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