POLITICA

Fonte: La Stampa

Addio alle sedi in Islanda, Honduras, Repubblica Dominicana e Mauritania. Salta anche la rappresentanza Unesco. E Renzi riferisce a Napolitano sul Def

Via libera alla chiusura di quattro ambasciate italiane nel mondo. Le forbici della spending review arrivano nel cuore della diplomazia italiana. E dopo l’annuncio del ministro Federica Mogherini di risparmi di 108 milioni di euro in 3 anni e del taglio alle indennità di servizio degli ambasciatori all’estero, il Consiglio dei ministri ha deciso oggi la chiusura di quattro sedi diplomatiche e l’accorpamento delle rappresentanze permanenti di Ocse e Unesco a Parigi.

 

Tagliare le spese, «salvaguardando la diplomazia, si può», ha sottolineato Mogherini: è sufficiente «razionalizzare», selezionando i costi necessari da quelli che non lo sono più. E così, dopo i tanti consolati già eliminati negli ultimi anni, a chiudere i battenti saranno ora le ambasciate di Tegucigalpa (Honduras) e Santo Domingo (Repubblica Dominicana) che gireranno le loro competenze ad altre sedi diplomatiche nella regione, e i vice consolati onorari di Reykjavik (Islanda) e Nouakchott (Mauritania), che già fanno riferimento alle ambasciate rispettivamente di Oslo (Norvegia) e Rabat (Marocco).

 

A Parigi invece il governo ha deciso di istituire un’unica «Rappresentanza d’Italia presso le Organizzazioni internazionali», dove resteranno comunque operativi due capi missione, uno per l’Osce e uno per l’Unesco. «Come primo Paese per numero di siti iscritti nella lista del Patrimonio dell’Umanità, l’Italia vanta un indiscusso primato che ci viene riconosciuto all’Unesco dove occupiamo posizioni apicali», ha poi sottolineato la stessa Farnesina spiegando che non si tratta di una chiusura, ma di un accorpamento.

 

SI’ AL TAGLIO DEI PERMESSI SINDACALI DEI DIRIGENTI

Parere favorevole del Cdm anche per il taglio dei «distacchi e dei permessi sindacali dei dirigenti, parametrando il numero agli organici attuali, fortemente ridotti nel corso degli anni rispetto al contratto collettivo nazionale 2004-2005».

 

IL PIANO PER L’EFFICIENZA ENERGETICA NELLA PA

Via libera del Consiglio dei ministri a un decreto legislativo per la promozione «dell’efficienza energetica nella pubblica amministrazione, nelle imprese e nelle famiglie secondo gli obiettivi posti dall’Ue di una riduzione dei consumi di energia primaria del 20% entro il 2020». È quanto si legge nel comunicato di Palazzo Chigi

 

RENZI DA NAPOLITANO SUL DEF

Intanto in mattinata il premier Matteo Renzi, nel corso di un colloquio al Quirinale durato circa un’ora, ha riferito al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sui colloqui avuti a Londra con il primo ministro David Cameron. Sono stati poi esaminati, informano fonti del Quirinale, l’iter del progetto di riforma costituzionale e il Documento di economia e finanza che deve essere presentato dal governo al Parlamento entro il 30 giugno di ogni anno. È il dossier che costituisce il principale strumento di programmazione economica-finanziaria dell’esecutivo. Procede «bene, secondo i programmi», la stesura del Documento di economia e finanza che andrà avanti nel weekend, assicura Graziano Delrio.

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