Giorgia Meloni (1)

Lunga telefonata tra Meloni e Schlein. Crosetto: questo bombardamento «cambia completamente lo scenario, si apre una crisi molto più grande»

Prima una riunione in videoconferenza convocata d’urgenza, poi numerosi contatti con alcuni partner internazionali e con i principali attori della regione. La premier Giorgia Meloni si è attivata alla luce alla luce dell’attacco militare americano ai siti nucleari in Iran e all’aggravarsi della crisi in Medio Oriente. In serata la premier ha avuto una telefonata con Sergio Mattarella per informare il presidente della Repubblica sulla situazione nell’area mediorientale e per fare con il Capo dello Stato un punto generale della situazione.

Potenziate misure antiterrorismo: vigilati 29mila obiettivi
Intanto sono state potenziate le attività di prevenzione e analisi dei rischi per la sicurezza interna con particolare attenzione alle misure di contrasto del terrorismo. Oltre 29mila obiettivi sensibili sono stati sottoposti a vigilanza, tra questi oltre 10mila sono infrastrutture critiche e circa un migliaio riguardano interessi statunitensi e israeliani. È quanto emerso dal Comitato di analisi strategica antiterrorismo e dal Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduti dal ministro Piantedosi a cui hanno partecipato i vertici delle forze dell’ordine, delle agenzie di intelligence e delle struttur e della cyber sicurezza.

Il vertice di governo
In mattinata è durato oltre un’ora il vertice fra la presidente del Consiglio, i ministri di Esteri, Interni e Difesa Tajani, Piantedosi e Crosetto, il sottosegretario alla Presidenza con delega ai Servizi di Sicurezza Mantovano e i vertici dell’Intelligence nazionale. «L’Italia – ha riferito al termine il ministro Tajani – non è stata informata prima dell’attacco, anche se era nell’aria». Inoltre «non sono per ora state richieste basi militari in Italia dagli Usa. E non sono partiti aerei dall’Italia». L’Italia – ha detto ancora dopo il vertice Tajani- ha come obiettivo ogni sforzo per la de escalation e in ogni caso ora la priorità è la sicurezza dei nostri connazionali nell’area e il loro rimpatrio, soprattutto da Israele e Iran e dalle altre aree più esposte al conflitto».
Nel corso della giornata, ha fatto sapere Palazzo Chigi, numerosi sono stati i contatti della premier: Meloni ha avuto uno scambio di vedute con il presidente di turno del G7, il primo ministro canadese Mark Carney, con il cancelliere tedesco Friedrich Merz, con il presidente francese Emmanuel Macron e con il primo ministro del Regno Unito Keir Starmer. In ambito regionale, il presidente del Consiglio si è sentita con il Principe Ereditario e Primo Ministro saudita Mohammad bin Salman Al Saud, il presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohamed bin Zayed Al Nahyan e l’Emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al-Thani.

Crosetto: forte preoccupazione per evoluzione crisi
«I raid aerei condotti nella notte dagli Stati Uniti contro tre siti iraniani di arricchimento dell’uranio – localizzati nei pressi di Natanz, Arak e Fordow – rappresentano un cambiamento radicale dello scenario strategico in Medio Oriente. Si apre una crisi molto più ampia, la cui evoluzione desta forte preoccupazione. È ragionevole attendersi, da parte dell’Iran, una risposta molto più forte, che potrebbe non limitarsi al solo teatro regionale e coinvolgere obiettivi americani e interessi occidentali in aree sensibili del globo». Lo afferma in una nota il ministro della Difesa, Guido Crosetto.

Lunga telefonata con Schlein
Fonti del Nazareno hanno fatto sapere: «C’è stato un lungo contatto telefonico fra la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la segretaria del Partito democratico Elly Schlein a seguito degli attacchi degli Usa all’Iran».
«Il governo italiano – afferma la segretaria del Pd – dica con chiarezza che non parteciperà ad azioni militari né consentirà che il nostro territorio possa essere utilizzato per fornire sostegno a una guerra che la comunità internazionale deve provare a fermare prima che sia troppo tardi, e si impegni per la de-escalation e per far tornare tutti gli attori coinvolti al tavolo negoziale, anche per difendere il Trattato di non proliferazione nucleare. L’Italia ripudia la guerra e vuole la pace». Schlein aggiunge: «Trump diceva che avrebbe portato la pace e messo fine ai conflitti, e invece lancia le bombe in Iran e infiamma il mondo».

Conte a Meloni, non dia disponibilità nostre basi
«L’attacco degli Usa segna un’escalation dagli esiti incontrollabili. Chiedo a Meloni per una volta di non attendere istruzioni dall’alto e di mettere subito al primo posto la sicurezza del nostro paese, di non dare la disponibilità delle nostre basi militari per questa escalation e di garantire che nessun colpo sarà sparato da un nostro soldato”. Così il leader del M5s Giuseppe Conte.

L’imminenza dell’attacco Usa
Il ministro ha aggiunto che da ieri sera si stava monitorando la situazione «perché alcuni spostamenti di aerei americani ci avevano dato la ragionevole certezza che potesse scattare un attacco. Questa notte è avvenuto: era chiaro che il sito nucleare di Fordow fosse il punto di interesse principale di Israele, perché centro del programma nucleare iraniano. Israele non aveva le capacità per colpire in modo significativo questo sito, sotto 90 metri di roccia: per questo sono intervenuti nella notte bombardieri americani che hanno la capacità di penetrazione sottoterra più elevata al mondo».

Tajani: rimpatriati alcuni militari italiani dall’Irak
«L’attacco era nell’aria visti i movimenti che c’erano: avevamo ben compreso. Abbiamo fatto rientrare ieri alcuni militari italiani che stavano a Baghdad, per il rischio di ritorsioni. Si trovavano in in una base insieme anche americani». Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, collegato con lo speciale Tg1 Rai.

Conte e sinistra all’attacco
«In tutto ciò, qual è la posizione dell’Italia? Il Governo va in ordine sparso. Il Ministro degli Esteri Tajani: “Ci auguriamo che dopo questo attacco si possa arrivare alla de-escalation”. Il Ministro della Difesa Crosetto, all’opposto: “Si apre una crisi molto più grande”. Mentre Meloni metterà ancora una volta la testa sotto la sabbia, come fa da tre anni, esprimendo “forte preoccupazione”? Noi crediamo e ribadiamo che più armi e più guerre non siano una via per la pace e la sicurezza. Ucraina, Afghanistan, Libia, Iraq non ci hanno insegnato nulla? Fermatevi». Così Giuseppe Conte, leader M5S, sui social. «Domani Giorgia Meloni sarà in Parlamento: venga a spiegare perché ha portato la politica estera italiana ad essere totalmente telecomandata da USA e Israele. Perché tace di fronte a un attacco militare che ci trascina in un conflitto senza fine? Il mondo sta precipitando verso la guerra globale. E loro la chiamano pace», ha detto Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

A.N.D.E.
Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.