La spesa media di una famiglia in cultura, sport e ricreazione è di 100 euro al mese; con il Trentino Alto Adige che spende quattro volte più della Calabria

È stato presentato, questa mattina, alla Fondazione Corriere della Sera, il rapporto annuale di Federculture, illustrato dall’ex ministro dei Beni Culturali, Alberto Bonisoli. Ci si stupisce sempre dei primati italiani. Un solo esempio, se il Colosseo e il parco archeologico della capitale fossero considerati nella classifica dei musei, batterebbero tranquillamente – con 14,7 milioni di visitatori – il Louvre che è al primo posto con 8,7 milioni di ingressi.
In Italia sono esplosi i festival culturali, ma non sappiamo esattamente quanti siano. Il rapporto ne recensisce 1654 in 691 comuni. Sembrano tanti, ma la Francia ne ha 7 mila e 200. La spesa media di una famiglia in cultura, sport e ricreazione è di 100 euro al mese. Briciole. Il Trentino Alto Adige è al primo posto: spende in media quattro volte più della Calabria. Pubblichiamo 82 mila titoli all’anno, ma le librerie (2700) e le cartolibrerie (1500) continuano a calare. Si legge poco. La sorpresa è il boom dei concerti che hanno superato tutte le altre forme di spettacolo e intrattenimento. Il cinema non ha ancora recuperato le affluenze del periodo precedente al Covid. Funziona il biglietto scontato per i film
europei.
Siamo al primo posto in Europa per numero di lavoratori culturali con più di 50 anni, ma all’ultimo per quelli più giovani. Nel lavoro culturale sono tanti (troppi) i precari. Abbiamo 4 mila musei, 8 mila biblioteche. Il turismo culturale ha contribuito fortemente ad aumentare l’afflusso di visitatori nel nostro Paese.
Il presidente di Federculture, Andrea Cancellato, propone di allargare l’art bonus anche alle istituzioni private e non solo a quelle pubbliche o semipubbliche. E insiste nel ripristinare la destinazione alla cultura di una parte dei proventi del gioco legalizzato, misura tolta dal governo Conte 1.
Ogni euro investito in operazioni culturali ne produce ben nove sul territorio. Uno dei moltiplicatori più alti in assoluto. Cancellato plaude alla decisione del governo di ridurre al 5 per cento l’Iva sul mercato dell’arte. Il mercato italiano, proprio per ragioni fiscali, vale soltanto l’1 per cento di quello europeo. L’idea era di Vittorio Sgarbi, giusto attribuirgli questo merito.

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