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Fonte: La Stampa

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Il ministro: “Più unità tra le istituzioni coinvolte”

ROMA

È un momento delicato, ma possiamo e dobbiamo ripartire con forza: già nelle prossime ore daremo segnali importanti». Il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, già sottosegretario con delega all’Expo nel precedente governo, è fra i protagonisti dell’organizzazione dell’Esposizione di Milano del 2015. E ora, dopo la notizia dell’inchiesta che coinvolge «Infrastrutture Lombarde», predica la necessità di «un grande lavoro di squadra, per reagire a questo passaggio difficile. È un peccato che passaggi come questo rischino di rovinare il lavoro che stiamo facendo: perché poi tutte le volte che ci concentriamo sui contenuti, il mondo ci guarda con grandissima attenzione».

 

Ministro, il commissario straordinario Sala parla però in un’intervista al «Corriere della Sera» di salvare l’Expo. Chiede di non essere lasciato solo.

«Il commissario pone il tema di una vera coesione di squadra tra tutti gli attori istituzionali coinvolti, e io gli rispondo che, per la nostra parte, non è stato e non sarà lasciato solo. Stiamo lavorando con lui, garantendo una vicinanza concreta e operativa».

 

Nei giorni scorsi si è assistito però a tensioni fra i livelli istituzionali, il sindaco di Milano e il governatore lombardo…

«In parte la dialettica tra istituzioni è fisiologica, è il normale confronto tra punti di vista diversi. Ma se sto alle ultime dichiarazioni del sindaco Pisapia e del presidente Maroni, c’è da parte di tutti voglia di fare squadra e lavorare per un unico obiettivo. È il solo percorso possibile: l’unità ha già dato prova di essere efficace, visto che in questo ultimo anno abbiamo accelerato tantissimo rispetto a quello che era stato fatto negli anni precedenti».

 

La tempesta che si sta scatenando su «Infrastrutture lombarde» rischia di portare ritardi?

«Noi lavoriamo perché non accada affatto. Occorre identificare alcuni nuovi responsabili operativi, e questo avverrà nelle prossime ore. Lunedì (domani, ndr.) ci sarà un incontro importante fra le diverse istituzioni coinvolte».

 

Cosa si deciderà? Come si va avanti?

«Il governo sarà presente con il ministro delle Infrastrutture Lupi (Martina sarà impegnato a Bruxelles al Consiglio europeo, ndr.): si farà un punto ragionato e concreto su questi aspetti. E nei giorni prossimi anche su tutto il resto, dai progetti collaterali al sito espositivo, come Agenda Italia, fino alle adesioni internazionali».

 

A proposito di adesioni internazionali: giovedì ci sarà il presidente Obama a Roma, sperate nell’annuncio dell’adesione degli Stati Uniti?

«Non c’è dubbio che il completamento della fase di adesione degli Stati Uniti sia una delle nostre priorità».

 

Il premier Renzi sta seguendo da vicino questa vicenda? Nel suo discorso di insediamento venne criticato per non aver citato l’Expo…

«Il presidente Renzi è coinvolto e conosce bene il progetto, fin da quando era ancora sindaco di Firenze. In questa prima fase di governo ne abbiamo parlato a più riprese, e in questi giorni ci siamo sentiti diverse volte. A breve sarà a Milano e si occuperà anche di Expo: chi dice che è distante dalla questione vuole solo fare polemiche inutili».

 

Ieri il presidente della Lombardia Maroni ha indicato però come «criticità» del progetto soldi promessi dal governo e non ancora arrivati…

«Come dicevo, serve gioco di squadra, per cui non voglio fare polemiche. Non so a cosa si riferisca Maroni, dato che l’ultimo elenco di desiderata era un elenco di infrastrutture per oltre due miliardi, irrealizzabile da qui all’Expo. Il governo è consapevole che l’Expo è un’occasione unica, e tutto quello che doveva dare l’ha dato. Né questo esecutivo, né quello guidato da Letta, si sono mai sottratti a ragionamenti di merito».

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