Economia operaio cantiere

Il governo ha deciso di non prorogare il superbonus 110%, né di rivedere il Sal straordinario. La linea di rigore è stata confermata anche da Fratelli d’Italia, che aveva inizialmente proposto una riapertura dei termini

Chiusura netta. Non ci saranno riaperture dei termini per il superbonus condominiale e neppure ipotesi alternative, come una revisione del Sal straordinario già proposto nell’ambito della legge di Bilancio. E’ questa la linea emersa nel corso del vertice svoltosi nel primo pomeriggio di martedì 23 gennaio alla Camera tra Governo e maggioranza, alla presenza del relatore della legge di conversione del decreto Salva-spese (Dl n. 212/2023), Guerino Testa (Fratelli d’Italia).
La linea di rigore e di attenzione alla tenuta dei conti pubblici è stata ribadita dal ministero dell’Economia anche ai parlamentari. Dunque, nessun margine per nuovi interventi onerosi. Quando riprenderanno i lavori della commissione Finanze (molto probabilmente nella mattinata di mercoledì 24 gennaio) saranno chiare tutte le carte in tavola, anche alla luce dei pareri tecnici sui correttivi presentati la scorsa settimana sia dalle forze di maggioranza che di opposizione.
Facendo un passo indietro, alla fine della scorsa settimana sono state presentati poco meno di 130 proposte di correttivo al decreto Salva-spese. Tra queste, spiccavano gli emendamenti per l’istituzione di uno stato di avanzamento lavori straordinario da approvare a fine febbraio o, in alternativa, per una riapertura dei termini, fino a febbraio, per portare in detrazione le spese al 90 o al 110 per cento. Alcune di queste proposte portavano la firma anche di deputati di Fratelli d’Italia.
Nella giornata di sabato, però, ha preso forma il dietrofront proprio del partito di maggioranza relativa e le proposte di attivare una nuova proroga sono state ritirate. Questa linea di rigore, contraria a qualsiasi novità onerosa, è stata confermata nel corso del vertice di martedì. Il prossimo passaggio è legato ai pareri che il ministero dell’Economia dovrà rendere sugli emendamenti proposti in commissione e segnalati prevalentemente dai gruppi parlamentari di opposizione. Probabile che, alla fine, arrivi lo stop a tutte le ipotesi di modifica. Anche se si cercherà, fino alla fine, una mediazione per interventi di natura più tecnica, ad esempio su bonus barriere e sulle assicurazioni per la ricostruzione post-sisma.

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